La Marina della Corea del Sud ha ricevuto il suo primo sottomarino in grado di lanciare missili balistici, il ROKS Dosan Ahn Chang-ho, intitolato ad una figura di spicco della resistenza sudcoreana durante l’occupazione giapponese.
Una mossa atta a contrastare gli sviluppi dei “vicini del Nord” che da tempo sviluppano e testano missili SLBM su sottomarini opportunamente modificati e dare una messaggio a tutta la regione.
Il battello, dotato appunto di SLBM (Submarine Launched Ballistic Missile), ha una lunghezza di 83,5 metri, una larghezza di 9,6 metri, un dislocamento di 3.000 tonnellate e può rimanere fino a 20 giorni in immersione.
L’armamento si compone di otto tubi lanciasiluri da 533 millimetri mentre nella parte superiore, verso poppa, trovano posto sei lanciatori VLS per missili SLBM.
La sensoristica del periscopio con capacità ad alta definizione è fornita da Safran Electronics & Defense.
Il battello, inoltre, è dotato di piattaforma SIGINT, collegamento Link 11, ESM, sonar attivo, sonar rimorchiato,etc.
Il sistema di combattimento è di LIG Nex1, il sonar di Thales ed il sistema di comunicazioni satellitari di Hanwha.
Attualmente, sono previsti nove sottomarini di cui quattro già annunciati (Dosan Ahn Chang-ho, Ahn Mu, Yi Dong-nyeong e Lee Bong-Chang) di cui due varati (Dosan Ahn Chang-ho e Ahn Mu).
Il sistema propulsivo è diesel-elettrico con batterie fuel-cell che consentono al sottomarino di raggiungere una velocità di circa 20 nodi ed una autonomia di circa 10.000 miglia nautiche.
In virtù delle crescenti minacce a cui la Marina coreana deve far fronte, nel 2016 sono iniziati gli studi per una seconda serie di battelli con un aumento della lunghezza di circa 6 metri, un incremento delle celle VLS da 6 a 10, un sistema di combattimento e sensori di produzione indigena nonché l’istallazione di batterie agli ioni di litio prodotte dalla Samsung.