Il progetto per dotare l’Unione Europea di una reale capacità operativa militare è contenuto in un documento redatto dall’Alto Rappresentante europeo, Josep Borrell. Questo importante documento che contiene le linee di indirizzo e di sviluppo della Difesa dell’Unione Europea dovrebbe essere presentato nel prossimo mese di novembre.
Infatti, il documento denominato “Strategic Compass”, sarà presentato ai Ministri della Difesa e degli Esteri dei Paesi Ue il prossimo novembre per essere approvato dal Consiglio Europeo nel summit previsto per il mese di marzo 2022.
L’EU Interfevention Force ed il meccanismo “Ad Hoc Coalition”
La componente di manovra “Eu Intervention Force”, inizialmente, sarà numericamente limitata con un contingente di circa 5000 uomini (una Brigata), con il comando operativo a Bruxelles, che diverrà operativa nel 2025.
Condizione estremamente importante e decisiva per l’operatività è la prevista non unanimità dei Paesi UE per le decisioni relative l’impiego di questa forza; troppe volte nella breve storia dell’Unione Europea i veti incrociati hanno fermato ed ostacolato la politica comunitaria. In un settore così delicato come la politica di Difesa ed Estera comuni prevedere l’indispensabile unanimità del consenso sarebbe stato mettere una pesantissima ipoteca sulle reali possibilità di impiego di unità militari dell’Unione Europea in un contesto comune. Pertanto, si è optato per l’adozione di un sistema “Ad hoc Coalition” o di cooperazione rafforzata messa in campo dai cosiddetti “partner volentorosi”.
La componente operativa terrestre potrà essere impiegata sia in compiti operativi, laddove l’Unione Europea ravvisi la necessità della presenza militare, sia per compiti addestrativi all’Estero come avviene oggi in Mali e nella regione del Sahel, dove forze dei Paesi membri dell’Unione Europea supportano fattivamente nel addestramento le forze locali per il contrasto del gruppi insorgenti e nel settore del anti terrorismo.
Rapporti con la NATO
Ulteriore punto critico è rappresentato dai rapporti con la NATO; infatti, la principale critica mossa all’iniziativa europea e boicottata da diversi Paesi appartenenti all’Unione Europea ed alla NATO (soprattutto il blocco dei Paesi del Est ex appartenenti al Patto di Varsavia), è la sovrapponibilità della Difesa Europea all’iniziativa NATO ed è vista da chi si oppone come un tentativo piuttosto futile di archiviare la NATO senza averne la solidità.
Ebbene, dal documento messo a punto da Borrell emerge che tutte le attività messe in campo dalla Difesa Europea saranno coordinate con il Comando della NATO a Bruxelles, passo questo decisivo per smontare sul nascere eventuali obiezioni di velleità di indipendenza strategica, mossa da leggere nel solco dei rapporti precipitati tra Parigi e Washington, da sempre mai lineari, con la prima che platealmente ha dichiarato recentemente “la morte celebrare della NATO” e con i Paesi dell’Alleanza Atlantica che, nel recente summit tenuto a Bruxelles tra i Ministri della Difesa dei Paesi alleati, hanno rilanciato l’iniziativa comune nord atlantica su tutta una serie di programmi e progetti fondamentali, dalla difesa aerea terrestre al impiego del Intelligenza Artificiale. In pratica, la NATO ha ripreso a solcare le distanze da qualsiasi possibile tentativo di offuscarla e di archiviarla. Bisognerà capire cosa pensi Parigi di questa ennesima presa di posizione NATO anti francese.
L’Unione Europea e l’area del Indo-Pacifico
Il documento del Alto Rappresentante indica come rilevante l’area del Indo-Pacifico, dove è in atto una fortissima competizione tra Cina (e Russia) e Stati Uniti con il blocco dei Paesi Alleati (Giappone, Corea del Sud, Australia) e Partner (India e Vietnam), con la questione di Taiwan che in questi giorni sta alimentando una crisi di rapporti senza precedenti.
Anche in quest’area delicatissima per gli equilibri mondiali, l’Unione Europea intende cooperare con gli Stati Uniti ed i Paesi partner commerciale per la sicurezza marittima e per il mantenimento della pace.
Minacce ibride e Defense Innovation Hub
Il documento “Strategic Compass”, si occupa anche delle cosiddette “minacce ibride” o “Countering Hybrid Threats”, le azioni minacciose messe in atto da organizzazioni hacker che sono ritenute una stretta emanazione di Russia, Cina e Corea del Nord contro i Paesi Europei, con l’impiego di strumenti operativi di cyber warfare.
“Strategic Compass” individua in un Defense Innovaton Hub, lo strumento fondamentale per creare la necessaria base industriale europea per lo sviluppo delle tecnologie sensibili della Difesa Europea.
Programmi di cooperazione industriale e collaborazione nell’intelligence
Passando agli aspetti concreti o strumenti operativi messi in campo dalla Difesa Europea, il documento sottolinea che la forza europea potrà giovarsi del nuovo carro armato europeo (il programma MGCS franco-tedesco al quale si è aggiunto come osservatore la Svezia), su un sistema per il controllo delle attività marine (che prenderà lo spunto dall’iniziativa Ocean2020) e per la creazione di una rete comune satellitare di sorveglianza o Platform Space Onservation (una forma già collaudata di cooperazione è quella franco-italiana con la rete satellitare formata dai COSMO-Skymed e dai Pleiades passando per l’iniziativa Athena Fidus).
Ovviamente, per realizzare e mettere in campo le iniziative europee, l’Alto Rappresentante sottolinea la necessità che l’intero programma sia sostenuto da un piano di finanziamento comune.
Infinem il documento prevede la realizzazione di una stretta collaborazione tra i servizi di informazione e sicurezza dei vari Paesi per superare tutte le problematiche fin qui emerse, anche per il contrasto dell’azione di disinformazione messa in campo da potenze ostili ed atte a creare problemi di rapporti tra i Paesi dell’Unione Europea.