I veicoli svedesi da trasporto e combattimento dal dopoguerra ad oggi: il CV-90.
All’inizio degli anni 80, l’Esercito Svedese richiese uno studio per un veicolo trasporto truppe che vedesse enfatizzate tutte le principali doti dei veicolo corazzati: armamento, protezione, mobilità, oltre alla possibilità di trasporto di una squadra standard di 8 uomini.
Gli studi, condotti in gruppi di lavoro integrati tra FMV, FOA ed Esercito, inizialmente presero in considerazione 44 concetti svedesi e 26 stranieri , tutti nella classe di peso tra le 8 e 20 tonnellate.
Le prove comparitive
Fra i veicoli testati durante il 1984 vi furono gli inglesi Stormer e Scimitar , ritenuti interessanti in quanto componevano già una ‘famiglia’ di mezzi, in grado di coprire ogni genere di ruolo nelle FFAA (come peraltro facevano nei reparti da ricognizione UK). Furono poi scartati perché lo Stormer, che era il veicolo principale trasporto truppe, non rispondeva a tutti i requisiti richiesti, specie per la potenza di fuoco.
La selezione del CV90
Dopo le prove, fu selezionato il prototipo di una famiglia di veicoli – di Hägglunds & Söner e Bofors – battezzato Combat Vehicle 90. FMV, ovvero l’ente che si occupa dell’acquisto degli armamenti in Svezia, formò il gruppo di lavoro per seguire il progetto nel 1983. L’anno seguente (1984) fu presa la decisione definitiva per lo studio di una famiglia di veicoli leggeri da combattimento composta da un veicolo base, trasporto truppe, e derivati specializzati (come d’uso per le FFAA svedesi). Inizialmente, il progetto, su cui si avevano già idee piuttosto chiare, fu mostrato come mock-up in legno:
Una famiglia di veicoli da combattimento
L’idea era che una tale soluzione – una famiglia di veicoli da combattimento – avrebbe mantenuto bassi i costi del ciclo di vita del sistema, fornendo benefici di produzione, razionalizzando il sistema di manutenzione, riducendo l’inventario dei componenti, semplificando l’addestramento e fornendo maggiore flessibilità agli equipaggi. I sottosistemi di telaio per propulsione, idraulica, elettricità, riscaldamento e ventilazione erano comuni ai carri della famiglia di veicoli da combattimento. Incaricata della progettazione e costruzione fu la HB Development Inc. – la joint venture tra Bofors e Hagglund – dove Bofors aveva la responsabilità primaria per sistemi d’arma e per il veicolo la Hägglunds.
Nel luglio 1984, Hägglunds produsse un veicolo prova per la valutazione dei sottosistemi della trasmissione (motore, trasmissione dello sterzo, cambio e gruppo cingoli) e della mobilità del veicolo. Il mezzo fu testato negli anni 1986-1989. Già nel primo anno percorse poco meno di 800 chilometri. Come riferimento alla mobilità il riferimento era lo Ikv 91, noto per l’eccellente mobilità sul campo.
Prove d’armamento e di resistenza alle sovrappressioni
Parallelamente allo sviluppo del telaio di Hägglunds & Söner AB a Örnsköldsvik , alla Bofors AB di Karlskoga fu affidato il compito di produrre una torretta per l’armamento da 40 mm. La prima torretta fu testata su un telaio Ikv 91 ottenendo buoni risultati.
Le prove dell’armamento, che durarono fino al 1992, dimostrarono che una torretta con arma da 40 mm era preferibile ad altri calibri , come il 25 preso in considerazione, malgrado la decisa opposizione Bofors che si rifiutò addirittura di costruire un prototipo, a cui dovette sopperire la stessa Hagglunds. La ragione principale per la scelta di un calibro 40 mm era garantire un buon effetto anche su di un carro armato e allo stesso tempo avere la capacità di contrastare bersagli aerei.
Inoltre furono eseguite prove per verificare la capacità del mezzo di resistere alle sovrappressioni derivanti da attacchi nucleari, con esito positivo.
Dopo che il prototipo per la versione trasporto truppe fu testato per alcuni anni, nel 1990 fu assegnato un ordine relativo i prototipi per le varianti di controllo del fuoco (epbv) e comando (stripbv) CV 90. Per ragioni di costo, furono invece abbandonate le versioni portamortaio (che prevedevano un innovativo mezzo a 4 bocche di fuoco retrattili) e quello con cannone da 25 mm, per i motivi sopra citati.
I piani di distribuzione
Il 10 ottobre 1990, il Capo dell’Esercito confermò che il CV90 sarebbe stato ordinato e consegnato inizialmente a una brigata meccanizzata con una prima serie ordinata il 1 ° marzo 1991. Durante il piano di approvvigionamento del 1992 (Försvarsbeslutet 1992) fu indicato che anche una brigata corazzata della Svezia meridionale sarebbe stata dotata del nuovo veicolo, oltre ai reparti stanziati al Nord . Di conseguenza, ulteriori mezzi furono ordinati negli anni successivi. Nella serie 2, che è stata ordinata il 10 giugno 1993, furono incluse le versioni speciali di Strf 90 (Lvkv 90 e Bgbv 90)
Il terzo ordine di serie (31 marzo 1994) includeva più Strf 9040 e il quarto ordine di serie (22 settembre 1997) comprendeva i veicoli Strf 9040B, le versioni speciali E- e Stripbv 90, nonché le attrezzature di manutenzione ed i pezzi di ricambio .
Il prospetto sottostante riporta graficamente i periodi di studio ed ordini dei mezzi
La famiglia di veicoli da combattimento 90 consiste, quindi, in cinque varianti: Strf 9040, Bgbv 90, Lvkv 90, E- e Stripbv 90.
Miglioramenti e nuove capacità
Già nel 1998 furono applicate modifiche per migliorare i veicoli, fra cui l’installazione di GPS, modifiche al calcolatore di tiro e sistemi di visione, acquisizione di munizionamento a bassa sensibilità e programmabile.
La modifica che portò alla versione Strof 9040B migliorava significativamente le capacità osservazione e di tiro in movimento su tutte le versioni. Ciò fu reso possibile dall’adozione di un nuovo sistema di stabilizzazione e ad un miglioramento, come detto, delle attrezzature di tiro.
L’aggiornamento delle capacità di protezione balistica di Strf fu un processo costante. A metà degli anni ’80, studi furono condotti presso la società Armoflex negli Stati Uniti. Nel 1989, presso la Rafael, in Israele, furono eseguite prove su moduli di protezione supplementare esplosivi reattivi sugli Strf 90 e, nei primi anni ’90, i sottoscocca del telaio Strf 90 e le torri furono protetti con una protezione supplementare inerte da Åkers Krutbruk Protection AB (ÅKB). Ma fu solo nella seconda metà degli anni ’90 che si trovarono i fondi per sviluppare pienamente i mezzi di protezione detti Strof 90 (compresa una protezione liner interna).
Aumento del livello di protezione
Nel dicembre 2000 fu emesso un ordine per l’introduzione di un pacchetto di protezione di 55 Strf 90 (varianti 9040B, Epbv, Stripbv e Bgbv) – una protezione supplementare contro le mine sotto il fondo e in parte contro le munizioni KE di medio livello e gli elementi di combattimento RSV. Oltre a protezioni interne ed esterne supplementari (vedi figura sottostante) si introdusse un equipaggiamento di missione consistente di filtri protettivi laser, aria condizionata, incluso plafoniera KSP esterna 58, nuovi nastri cremagliera per la alimentazione di munizioni e sistema di supporto di gestione migliorato. L’ordine fu ampliato nel giugno 2001 per includere anche 3 carri per la difesa aerea. I nuovi mezzi consegnati nel 2002-2003 ricevettero il codice C e furono pensati principalmente per l’impiego in missioni all’estero.
Veicolo da combattimento 90- la famiglia
Strf 9040 (veicolo base)
– Veicolo base trasporto truppe. Disponibile in quattro versioni: A (208 mezzi) versione iniziale, con diverso allestimento interno rispetto ai prototipi e squadra ridotta da 8 a 7 uomini; B (91) con sospensione migliorata per ottenere prestazioni ancora più elevate durante l’osservazione e il fuoco in movimento, nuovo software per la gestione del tiro; B1 (13 mezzi) per servizio in missioni all’estero con attrezzature AC e possibilità di uso del munizionamento 3P; C (42) adattato per il servizio di missioni all’estero con impianto AC, protezione supplementare, equipaggiamento modificato, e capacità di carico di una squadra ulteriormente ridotta a 6 uomini.
L’armamento principale del CV 9040, e quello che lo differenzia in modo sostanziale dai mezzi della sua epoca, è il cannone Bofors L/70da 40 mm, che può sparare 300 colpi/minuto (ma normalmente si spara a colpo singolo, con una cadenza ordinaria di un colpo al secondo), e che dispone di una elevazione da −8°a +27°. E’ presente una mitragliatrice coassiale Ksp m/39C 7,62 mm sulla sinistra del cannone (sulla versione C la Ksp 58 da 7,62 mm.) e 2 gruppi di lanciatori GALIX per fumogeni da 76 mm sui lati della torretta, che nella versione C sono montati sopra i portelli di torretta.
Sul retro della torretta vi sono inoltre, opzionali, due mortai Lyran da 71mm, per il tiro illuminante fino a 1600 metri.
Il cannone Bofors 40mm
Il cannone Bofors 40mm ha una portata massima di 2000 metri contro bersagli terrestri e 4000 contro bersagli aerei, ed ha un magazzino colpi da 24 proiettili, da cui attinge in modo automatico, e che può essere ricaricato manualmente in 20 secondi, attingendo da un rack vicino al serbatoio proiettili che contiene altri 24 colpi. Includendo questi 48 colpi in torretta, il CV90 nella versione B ha a bordo un totale di 234 colpi da 40mm.
Il munizionamento adottato
Il munizionamento del 40mm era, come detto, rispondente a requisiti piuttosto diversi da quelli standard: una delle richieste (peraltro soddisfatta dal proiettile APFSDS da 40mm) era la capacità di perforare lateralmente le corazze dei T72, ovvero 90mm RHA, cosa che è stata raggiunta. Questo ovviamente comporta un prezzo: il mezzo trasporta, come visto, relativamente pochi colpi per l’armamento principale (il CV9030 porta 400 colpi da 30mm) ma questo è compensato, per gli svedesi, da una letalità molto maggiore. Peraltro, come detto, il requisito era tale che all’epoca o si imbarcava un missile anticarro (come sui Bradley) o si aumentava il calibro.
Il munizionamento disponibile per il Bofors 40 mm include la munizione PFHE (PreFragmented High Explosive) Mk 2 per l’uso contro aerei ed elicotteri, HE-T (High Explosive – Tracer) per bersagli terrestri e TP-T (Target Practice – Tracer). Può inoltre sparare i MultiPurpose Tracer (MP-T) e i recenti Prefragmented Programmable Proximity-Fuzed (3P).
Il citato APFSDS-T (Armour-Piercing Fin-Stabilised Discarding Sabot – Tracer) , con portata massima di 2000 metri, è accreditato di una velocità alla bocca di 1470 m\s, e di una capacità perforante di 120 mm ‘alle normali distanze di ingaggio’.
L’evoluzione della squadra di fanteria
La squadra imbarcata (skyttegrupp), come detto originariamente di 8, poi 7, poi 6 uomini sul C, era dotata dell’armamento standard svedese.
Nelle attuali squadre sui C, la composizione è 1 Squad Leader con Ak5c and M203, 1 Deputy Leader with AK4D DMR, 1 Carl Gustav Gunner, 1 mitragliere con MAG o Minimi, e 2 fucilieri con lanciarazzi AT4 e AK5c, per quelle invece da 7 uomini viene mantenuto il ‘combat life saver’, che è un soldato con basici rudimenti di pronto soccorso, che agisce anche da assistente per il cannoniere del Carl Gustav.
I veicoli basici della serie 40, ovvero A e B, sono protetti su tutto lo scafo fino ai proiettili da 14.5. L’arco frontale è protetto fino al 30 mm russo, sparato dai BMP-2, anche se voci non confermate dell’esercito svedese hanno sostenuto che l’arco frontale è protetto anche contro i proiettili da 40mm Bofors (presumibilmente non lo APFSDS). Il veicolo dispone di protezione NBC integrale.
Lo Stripbv-90
Era la versione comando, armato solo con una mitragliatrice Ksp M\39 da 7,62, 6 lanciafumogeni e i lanciarazzi illuminante Galix da 71mm. Era dotato per lo scopo di 1 radio Ra 195, di 4 radio Ra 421\480, di sistema di navigazione Nav80, di terminale di trasmissione dati DART 380 e aveva un equipaggio di 3+6 uomini. Furono costruiti 54 esemplari, due dei quali convertiti alla versione C con corazzatura aggiuntiva, ma sono stati i primi a essere radiati nel 2011.
Strf 9040 AAV
Forse la variante più interessante dei mezzi svedesi, è la versione contraerea, armata col Bofors da 40 ma con radar montato nel radome di torretta PS-95. Il radar aveva una portata di 15 km con banda frequenza: 3.2-3.4 GHz (S-band).La Rotazione antenna era di 40 rpm Il targeting era con display 2D per tiratore e consentiva di tracciare fino a 6 bersagli. Era prodotto da Thomson CSF Harfang . Era inoltre dotato del sistema di tiro UTAAS della Saab Systems che includeva visore termico, telemetro laser e computer per controllo del fuoco
Anche esso aveva equipaggio di 7 uomini, capocarro, capopezzo, autista, tiratore, caricatore, osservatore radar, osservatore sistema di tiro , e portava 234 colpi, di cui 200 3P e 34 controcarro. Fu costruito in 30 esemplari, Lvkv 90 (27) e Lvkv 90C (3)
Bgbv 90 veicolo soccorso
Veicolo soccorso della famiglia, armato con mitragliatrice da 7.62 Ksp-39\c, dotato di radio Ra421 e di 2 verricelli per il soccorso. A seconda dell’uso combinato, potevano esercitare sforzi di trazione da 16,32,48 o 64 tonnellate, tali da poter agevolmente recuperare i mezzi della famiglia. Era anche equipaggiato di una piccola gru e di vomeri di ancoraggio.L’equipaggio è composto da capocarro, meccanico, tiratore e autista
Disponibile in tre versioni: Bgbv 90 (21), Bgbv 90A1 (2) e Bgbv 90C (3)
Eldledningspansarbandvagn (Epbv) 90)
Veicolo per l’osservazione avanzata per l’artiglieria, dispone di un sistema di navigazione e comunicazione e di attrezzature per l’osservazione ottica, anche a infrarossi. Le radio e i sistemi sono molto simili a quelli della versione comando. Equipaggio di tre uomini, con possibilità di imbarco di 3 uomini nel vano di combattimento.
Disponibile in due versioni: Epbv 90 (34) ed Epbv 90C (8)
GRKPBV90 Mjolner
Dopo diversi anni di studi, l’esercito Svedese ha finalmente deciso di adottare un mortaio da 120 mm su scafo CV90, che non è, come ci si aspettava lo AMOS adottato anche dai finlandesi, ma il BAE Mjolner (il martello di Thor), che saranno ricavati per conversione di 40 CV9040 delle prime versioni. Il mezzo verrà fornito, in 8 esemplari, a ciascuna delle 5 brigate dotate di Cv90, con Bv206 nel ruolo di portamunizioni.
Il mezzo, decisamente insolito, è dotato di due mortai da 120 a caricamento dalla bocca, che vengono ricaricati automaticamente mediante un sistema meccanico. L’equipaggio è formato da capocarro, pilota e due addetti al caricamento. Il sistema può brendeggiare di 65° a destra e sinistra, e ha una elevazione fino a 85°. Il mortaio ha una portata massima di ‘oltre 10.000 metri’,e 13.000 metri per colpi autopropulsi, che sono comunque meno dei mortai rigati a retrocarica disponibili, come quelli sull’AMOS, ma ha una cadenza di tiro di 16 colpi al minuto (massima), e normale di 6 colpi al minuto. . I proiettili sono quelli comunemente usati sui mortai da 120, compreso l’anticarro Strix.
Il mezzo risulta protetto (come minimo) a livello Stanag 2 ovvero fino al 7.62×39, ma la torretta è accreditata di un peso da 6 a 8.1 tonnellate, quindi è possibile una protezione ben maggiore.
Il munizionamento trasportato è abbondante: 56 nel sistema di caricamento automatico, e 48 nello scafo, ed è naturalmente accreditato di capacità ‘shoot and scoot’: dal momento della fermata è in grado di sparare in meno di due minuti, e di ripartire in meno di uno, evitando quanto possibile il fuoco di controbatteria, mentre è in grado di far pervenire, contemporaneamente, fino a 14 granate sul bersaglio.
Conclusioni
Lo sviluppo del Combat Vehicle 90 è stato realizzato secondo il tradizionale “modello svedese” con una stretta collaborazione in un processo iterativo tra FMV, le forze armate svedesi e l’industria della difesa. Questo è uno dei motivi per cui la Svezia con la famiglia Combat Vehicle 90 è riuscita a sviluppare un prodotto di difesa leader a livello mondiale ad un costo considerato basso in una prospettiva internazionale. Questo ha consentito di sviluppare un mezzo che è stato, oltre che un notevole successo per l’esercito svedese, anche un grande successo commerciale mondiale, a certificare la bontà del progetto.
Foto e dati da FMV, FM, BAE Systems Hägglunds AB, Ointres.se, sphf.se, il volume sul CV90 della stessa Sphf.se, Jane’s, Taschenbuch der Panzer varie edizioni.