Sviluppato in collaborazione con Fuscol@b e ID Composites, un gruppo specializzato in polimeri e processi compositi, il prototipo di visiera anti schegge mira a migliorare l’ergonomia dell’ottica balistica e, quindi, garantire l’autonomia e la capacità operativa del soldato.
Sui caschi attuali, ad esempio, durante gli sforzi fisici, la condensa appare sistematicamente sugli occhiali balistici. Allo stesso modo, la transizione da un ambiente luminoso ad un ambiente scuro può essere pericolosa perché gli occhiali fotocromatici indossati dagli operatori, richiedono alcuni secondi di adattamento. Inoltre, le visiere anti schegge sul mercato oggi non consentono l’uso simultaneo con binocoli di visione notturna (JVN) e riducono la possibilità di includere accessori aggiuntivi sulle rotaie picatinny.
La soluzione studiata e sviluppata dall’ufficiale del Commando Jaubert è quella di migliorare il casco balistico includendo una fondina sulla parte anteriore, permettendo così di ospitare una visiera trasversale. Se i test avranno esito positivo, sarà aggiunta una seconda visiera colorata. Le visiere saranno piegate in modo indipendente, come su alcuni caschi da moto.
Ogni visiera è progettata per essere anti-graffio ed anti-nebbia. La custodia anteriore è dotata di un aggancio per il binocolo di visione notturna (JVN).
Un prototipo con visiera non balistica è stato progettato per studiare l’ergonomia e la cinematica della visiera. Questo modello è stato testato in situazioni e ambienti di veicoli, pedoni e marini. Sarà testato in acqua, anche in immersione e sarà studiata l’aerodinamica in una secondo tempo.
Se questi test si rivelassero soddisfacenti, oltre al progetto, potrebbe essere effettuata la qualificazione balistica di una visiera anti schegge, in vista di una possibile adozione. L’integrazione di un High Head Visor (VTH) per la lettura dei dati in tempo reale da parte dell’operatore sarà studiata in seguito.
Fonte: Agence de l’Innovation de Défense/AID- Ministère des Armées
Foto: Marine Nationale