Secondo quanto riportato da Welt, il Consiglio Federale di Sicurezza del Governo tedesco sta ritardando l’approvazione per la vendita di sistemi di difesa aerea IRIS-T all’Ucraina.
Il Consiglio, al cui vertice c’è il cancelliere federale Olaf Scholz, ha ricevuto tre settimane fa la richiesta ufficiale dal governo di Kiev ma fino ad ora non è stata presa alcuna decisione ufficiale.
L’Ucraina ha chiesto sostegno economico finanziario a Berlino per l’acquisto degli armamenti ma, come nel caso delle 8.000 armi anticarro, i costi per i precedenti acquisiti sono stati sostenuti da Kiev.
In Germania non tutti i ministri sono d’accordo nel “donare” all’Ucraina i sistemi IRIS-T in quanto, tenendo conto di un costo unitario di circa 140 milioni di euro, la spesa complessiva ammonterebbe a circa 1,5 miliardi di euro.
Kiev ha tentato anche di acquistare i sistemi direttamente dalla Diehl ma anche in questo caso è necessaria l’approvazione all’esportazione da parte del Governo tedesco.
Era stato proprio Scholz ad assicurare, ad inizio giugno, che i primi sistemi IRIS-T sarebbero arrivati nel giro di poche settimane ma allo stato attuale è più verosimile spostare questa data verso fine 2022.
Il produttore, Diehl, ha affermato che la produzione può partire solamente dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte del Governo tedesco e per completare le consegne degli undici sistemi il tempo stimato è di cinque anni.
Due sistemi potrebbero essere consegnati entro fine 2022 ma già per il prossimo anno si potrebbe scendere ad un solo sistema.
Questo richiederebbe comunque la ricontrattazione con alcuni clienti sulle tempistiche di consegna tenendo conto che l’Egitto è stato autorizzato a dicembre 2021 all’acquisto di un totale di 16 sistemi IRIS-T.
Foto Diehl Defence