In occasione della Conferenza sulla Sicurezza il Presidente della Lettonia Edgars Rinkēvičs ha sottolineato la necessità che i produttori di armi europei e statunitensi vendano armi agli Stati dell’Europa orientale, che sono pronti ad aumentare la spesa per la difesa.

Rinkēvičs ha risposto alle critiche degli Stati Uniti sulla spesa europea per la difesa, sottolineando che la questione non riguarda solo i soldi, ma anche la disponibilità ed i tempi di consegna delle armi; a tal proposito, ha sottolineato che le consegne dei materiali ordinati nel 2022 saranno evase solo a partire dal 2026.
La Lettonia è tra i Paesi NATO più virtuosi per quanto riguarda le spese militari che per quest’anno sono fissate al 3,45% del PIL e per il 2026 raggiungeranno il 3,72%, con prospettiva di superare il 4% nei prossimi anni.
Il Presidente Lettone ha anche espresso preoccupazione per i ritardi negli appalti militari e ha sottolineato che gli Stati dell’Europa orientale sono pronti a comprare di più dagli Stati Uniti.
Rinkēvičs inoltre ha commentato la proposta di Trump di negoziare personalmente la fine della guerra in Ucraina, affermando che non si fida del Presidente Putin che cercherebbe solo di ottenere tempo per consentire alla Russia di riarmarsi e ricominciare le attività belliche; inoltre, ha sottolineato la necessità che al tavolo delle trattative ci dovrebbe essere l’Ucraina, parte in causa, e preferibilmente l’Unione Europea.
Il Presidente ha anche riconosciuto i problemi di libertà di parola in Europa, ma ha sottolineato la necessità di contrastare le campagne di disinformazione russe.
Infine, in un momento di rapporti non facili, Rinkēvičs ha evidenziato la necessità di trovare un giusto equilibrio tra Europa e Stati Uniti.
Foto @Ministero della Difesa Nazionale Lettone