Secondo quanto riportato da Naval News, la Royal Australian Navy sarebbe in contatto con l’azienda israeliana Rafael per l’acquisto di una versione in “container” del sistema di difesa missilistico C-Dome.
La presentazione di questa versione del C-Dome è avvenuta durante IMDEX 2023 in un rendering che utilizzava come base l’OPV prodotto dal gruppo NVL da cui deriva la classe Arafura in servizio presso la RAN.
Nell’ultima Defence Strategic Review, l’Australia ha messo nero su bianco la necessità di rendere più capaci i propri OPV attraverso il miglioramento delle loro capacità offensive.
La RAN ha ordinato un totale di 14 OPV della classe di cui la prima unità è in corso di accettazione, altre cinque sono in costruzione, sei ordinate e le ultime due pianificate.
Il problema della classe Arafura è che è figlia un po’ di quelli che erano i concetti all’epoca dell’ideazione delle LCS dell’US Navy quindi una singola classe per molteplici ruoli grazie ad un sistema modulare.
I nuovi OPV dovrebbero infatti sostituire i 14 pattugliatori classe Armidable, i 6 cacciamine classe Huon e le 6 navi idrografiche classe Leeuwin e Paluma.
Il prezzo per OPV è stato di circa 300 milioni di dollari australiani ciascuno nel 2018 ma a causa di alcuni ritardi e ripensamenti il costo dovrebbe essere lievitato.
La critica maggiore risolta a questi OPV da 1.625 tonnellate di dislocamento ed 80 metri di lunghezza è di essere poco armati.
L’armamento si compone infatti di un cannone da 25 millimetri e due mitragliatrici calibro 0.5 dato che l’installazione del cannone OTO Marlin 40 inizialmente prevista è stata cancellata.
E’ stato addirittura ipotizzato di radiare le navi dalla Marina per trasferirle alla Border Force Marine Unit (Guardia di Frontiera).
L’eventuale installazione del sistema C-Dome risulterebbe comunque in un intervento quasi fine a se stesso dato che la nave non ha comunque la capacità di aggregarsi, velocità massima di 22 nodi, ad unità navali maggiori come scorta aggiuntiva.
Inoltre l’installazione di C-Dome composto da unità lanciatore e radar renderebbe non utilizzabile il ponte di volo per il quale tra l’altro non è previsto l’impiego di elicotteri ma solo di un drone a decollo verticale, il già selezionato Schiebel S-100 Camcopter.
Questi OPV derivano più nello specifico da quelli acquistati dal Brunei che seppur non siano armati con missili terra-aria hanno un cannone da 57 millimetri Bofors MK 3, due cannoni Oerlikon da 20 millimetri e quattro missili anti-nave Exocet MM40 Block 3.
L’Australia avrebbe l’intenzione di installare anche il Naval Strike Missile (NSM) in corso di acquisto ma tutte queste aggiunte non possono che fare lievitare ulteriormente i tempi ed i costi.
Ad aprile 2019 era previsto per maggio 2021 il varo della prima unità e la consegna a dicembre dello stesso anno dopo le dovute verifiche e prove.
L’Arafura è stato effettivamente varato nel 2021, ma a dicembre, e deve ancora completare le prove in mare prima di essere accettato.
E’ già stato annunciato che il secondo OPV sarà in ritardo di almeno sei mesi ma hanno rassicurato che non si tratta di problemi relativi all’integrazione dell’armamento.