Anche la Romania si appresta a diventare un nuovo utente europeo del caccia bombardiere Lockheed Martin F-35 Lightning II.
La conferma ufficiale a quanto filtrava ufficiosamente da tempo dagli ambienti militari di Bucarest si è avuta in occasione del Consiglio Supremo di Difesa Nazionale (CSAT), guidato dal Presidente della Romania, Klaus Iohannis.
L’ordine del giorno della riunione si è incentrato principalmente sulla situazione della sicurezza nella regione del Mar Nero e sulle implicazioni per la Romania, sullo sfondo degli ultimi sviluppi, nel contesto dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, degli interventi esterni sul processo democratico nella Repubblica di Moldavia, nonché nel contesto le prospettive di un sostegno continuo della NATO, dell’Unione europea e della comunità internazionale per l’Ucraina.
Allo stesso tempo, durante la riunione CSAT, è stato analizzato anche lo sviluppo dell’Aeronautica Militare rumena. Il conseguimento di capacità operative di difesa aerea robuste, credibili, interoperabili, flessibili ed efficienti, destinate sia a rispettare gli impegni assunti a seguito dell’adesione alla NATO e all’UE, sia a scoraggiare una possibile aggressione, secondo il CSAT è la condizione essenziale per il raggiungimento degli obiettivi della politica di difesa della Romania.
Lo spettro di tali capacità di difesa includerà, tra l’altro, capacità di difesa aerea e antimissilistica potenziate per la protezione e capacità avanzate e diversificate di fuoco e attacco di precisione a lungo raggio.
Il processo di ammodernamento dell’Aeronautica Militare proseguirà con l’acquisto dei velivoli F-35 di ultima generazione. Questi velivoli, dotati di un’ampia gamma di sensori avanzati, la capacità di scambiare informazioni crittografate in tempo reale sia con piattaforme aeree che con sistemi di difesa a terra, la capacità di gestire effettivamente il quadro operativo del campo di battaglia, anche e con munizioni intelligenti di precisione, consentono di raggiungere e mantenere la superiorità aerea, condizione obbligatoria per garantire la sovranità nello spazio aereo nazionale e, se necessario, per la sua difesa.
In tal senso, i membri del Consiglio hanno approvato il Concetto per il raggiungimento della capacità operativa della difesa aerea con velivoli multiruolo di V generazione.
La difesa aerea rumena conta oggi su 22 MiG 21B/C Lancer e 17 F-16AM/BM ex portoghesi; sono in arrivo altri 32 F-16AM/BM sempre di seconda mano dalla Norvegia e questi dovrebbero permettere all’Aeronautica di Bucarest di poter radiare i vecchi Lancer, ormai troppo usurati nonostante l’aggiornamento condotto dalle industrie israeliane, ed integrare gli attuali Fighting Falcon.
Nonostante questo materiale di volo non proprio recentissimo, la Aeronautica Rumena dispone di una batteria di difesa antiaerea ed antimissile dotata di otto M903 Patriot PAC-3 MSE in grado di ingaggiare ed abbattere missili balistici a corto e medio raggio ed i caccia possono contare anche su moderni missili aria-aria AIM-9X Sidewinder ed AIM-120C AMRAAM, oltre più datati AIM-9M e missili Python 3 tra gli altri armamenti in servizio.
Fonte Consiglio Supremo di Difesa Nazionale (CSAT)
Foto @USAF