Dopo la Polonia, anche la Romania è intenzionata ad acquistare carri armati statunitensi M1 Abrams per modernizzare la sua flotta di mbt, ferma principalmente a vecchi modelli TR-85 e TR-85M1 Bizon.
L’Esercito Rumeno dispone ancora di un centinaio di T-580, la versione prodotta in Romania del T-55, e di oltre un centinaio di T-55 di epoca sovietica (questi ultimi peraltro ormai in riserva, stante la totale obsolescenza).
Non sono noti né il modello prescelto, né la quantità di M1 in via di acquisizione; si sa che è stata già inoltrata una Lettera di Intenti (LOI) alla controparte statunitense.
La Romania, dopo anni di sotto finanziamento delle spese della difesa, ha dato un profondo impulso alla modernizzazione e potenziamento delle proprie Forze Armate, portando il bilancio della Difesa al 2% del PIL, alla soglia decisa collettivamente dalla NATO.
Questo deciso aumento del budget ha permesso di lanciare programmi importanti tra cui i sistemi di lanciarazzi multipli HIMARS (54 esemplari ordinati), sistemi missilistici da difesa aerea ed antimissile Patriot PAC-3/MSE (7 batterie), sistemi missilistici di difesa costiera NSM (2 batterie) ed i caccia bombardieri F-16, con il probabile acquisto nel prossimo futuro dei caccia bombardieri avanzati di quinta generazione F-35 Lightning II.
Peraltro, la guerra scatenata dalla Russia contro la Ucraina sta spingendo Bucarest ad ulteriormente aumentare il bilancio della Difesa, portandolo dall’attuale 2% al 2,5% del PIL per accelerare ed ampliare i programmi di ammodernamento.
Per l’M1 sarebbe la seconda importante affermazione in Europa, dopo quella ottenuta in Polonia, rafforzando la capacità di diffusione nel Vecchio Continente, allo stato attuale, “terreno di caccia” dell’industria tedesca con il Leopard 2A7 (recentissima l’affermazione ottenuta in Norvegia) e dove si è affacciata con successo quella sud coreana con il K2 Black Panther, sia come carro armato (in Polonia dove sarà anche prodotto nella versione PL con sistemi sviluppati dall’industria di Varsavia), sia nella componentistica che ha trovato spazio a bordo del mbt Altay prodotto in Turchia.
Foto @US Army