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La Romania si riarma

Il Ministero della Difesa rumeno ha pianificato una serie di acquisti per potenziare le capacità delle sue Forze Armate a fronte della grave crisi innescata dalla aggressione russa alla Ucraina. Tra gli acquisti previsti ci sono carri armati, elicotteri, semoventi di artiglieria, veicoli blindati, sistemi di difesa informatica, sistemi di guerra elettronica, sistemi missilistici e sottomarini.

Il budget previsto per il Ministero della Difesa per il 2024 è di 30 miliardi di lei (circa sei miliardi di euro); non mancano fondi per l’acquisto di un sistema di sicurezza cibernetica e per un nuovo sistema di guerra elettronica tattico per l’Esercito rumeno.

Inoltre, la Difesa di Bucarest ha stilato una lista di acquisti che si estende fino al 2027 del valore di 30 miliardi di euro complessivi ed include sistemi C4I, veicoli da combattimento per la fanteria (IFV), droni, sistemi antiaerei, aerei F-35, corvette e la modernizzazione delle attuali fregate.

Tuttavia, è emerso che alcuni acquisti sono stati fatti già in precedenza (sistemi MANPADS VSHORAD Chiron) con la società sudcoreana LIG Nex1, peraltro al centro di scandali di corruzione.

Il Ministero della Difesa rumeno ha annunciato l’intenzione di acquistare diversi sistemi di armamenti per un totale di circa 14 miliardi di euro. Tra i progetti in programma ci sono l’acquisto di tre sistemi di obici semoventi K9 da 155/52 mm dalla Corea del Sud, due elicotteri Airbus H215M dalla Francia, veicoli blindati leggeri 4×4 e carri armati M1A2 SEPv3 per armare un battaglione oltre un nuovo lotto di missili Patriot per la difesa aerea ed antimissile.

Inoltre, il Ministero intende acquistare munizionamento per i cacciabombardieri F-16 (ex portoghesi ora integrati da quelli ex norvegesi), modernizzare le corvette lanciamissili classe Tarantul di epoca sovietica ed acquisire almeno un sottomarino del tipo Scorpene dal francese Naval Group.

Il programma F-35 in cima agli investimenti

Oltre 6,35 miliardi di euro saranno destinati all’acquisto di caccia bombardieri Lockheed Martin F-35A, programma già autorizzato dal Parlamento di Bucarest, circa 3 miliardo euro per il veicolo da combattimento dela fanteria cingolata MLI mentre il sistema d’arma integrato SHORAD/VSHORAD, riceverà circa 2 miliardi di euro. Questo imponente piano di spesa si estenderà dal 2025 al 2027.

Infine, il Ministero della Difesa nazionale vuole acquistare sistemi UAS tattici, armamenti per la fanteria, proseguire l’ammodernamento dell’artiglieria antiaerea e delle apparecchiature ottiche e optoelettroniche, mentre per il settore navale ha interesse a proseguire il programma relativo le corvette europee/pattugliatori d’altura EPC ed ammodernare le anziane fregate Type 22 ex Royal Navy.

Conclusioni

La Romania è stata chiamata ad affrontare in maniera emergenziale l’ammodernamento ed il potenziamento delle sue Forze Armate in costanza della guerra tra Russia ed Ucraina.

Bucarest è riuscita a sfruttare molto bene l’asse privilegiato con gli Stati Uniti che ha consentito al Paese di ottenere carri armati Abrams, sistemi lanciamissili HIMARS, sistemi missilistici Patriot, sistemi di difesa costiera NASAMS, un’ulteriore tranche di F-16M ammodernati via Norvegia, gettando le basi per l’acquisto degi F-35A.

Peraltro, in Romania si sono registrati clamorosi fallimenti ed intoppi per la selezione delle nuove corvette multiruolo e dei sottomarini, costringendo la Marina Rumena a “varare” programmi di emergenza per estendere la vita a navi ormai anziane ed obsolescenti come le fregate Type 22 e le corvette Tarantul.

Interessante è il discorso aperto con la Corea del Sud per i semoventi d’artiglieria K9 e per i sistemi manpads Chiron, anche se non mancano ombre sulla linearità delle trattative; Seul, dopo Varsavia, potrebbe trovare “stabilità” anche in Romania per le sue industrie della difesa sempre più potenti e capaci di coprire ogni (o quasi) settore.

Foto @US Army

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