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La Siria arresta l’egiziano Ahmed al-Mansour

Al momento pare essere stata disinnescata la minaccia per l’Egitto rappresentata dal “Movimento i Rivoluzionari del 25 gennaio”.

Infatti, le autorità siriane hanno provveduto ad arrestare Ahmed al-Mansour, il militante islamista egiziano famoso per aver lanciato nei giorni scorsi appelli a rovesciare in Egitto il Presidente Abdel Fattah Al-Sisi.

L’arresto di Al-Mansour è avvenuto a Damasco durante un abboccamento con funzionari della sicurezza siriana.

Al-Mansour è noto per aver pubblicato video online che incitavano alla resistenza armata contro il governo egiziano, accusato di perpetrare uno “stato di terrore”, invitando la popolazione a scendere in piazza il 14, 15 e 16 gennaio per rovesciare il Presidente Al-Sisi.

Il suo gruppo, il ” Movimento dei Rivoluzionari del 25 gennaio”, ha chiesto il suo immediato rilascio ma, ovviamente, non ha ottenuto alcun risultato.

Il nuovo Governo siriano ha interesse a dimostrare la sua volontà di normalizzare i rapporti con l’Occidente, con i vicini Libano ed Israele, nonché con la Turchia ed i principali Paesi arabi, considerato che buona parte dei movimenti armati che hanno combattuto Assad ed i suoi alleati, ora al potere, hanno ricevuto supporto economico e armi dalle capitali arabe e non solo.

Sebbene il Governo egiziano non abbia richiesto direttamente il suo arresto, il Cairo ha espresso preoccupazione per il riemergere dei dissidenti islamisti in Siria, temendo che possano rappresentare una minaccia per la sicurezza dell’Egitto, Paese che vive una grave crisi economica e tensioni sociali crescenti.

Peraltro, nelle ultime ore è emersa la notizia che l’Egitto voglia presentare alla Siria la richiesta di estradizione di Al-Mansour per terrorismo ed attività sovversiva, considerato una seria minaccia alla sicurezza nazionale del Paese nordafricano.

Secondo fonti siriane non è certo che le autorità siriane intendano dar corso alla richiesta di estradizione avanzata da Il Cairo, ma si siano limitate ad arrestare Al-Mansour per prevenire problemi e normalizzare i rapporti con l’Egitto.

C’è da dire che ai tempi della feroce guerra civile che ha insanguinato la Siria non si sono mai interrotte le relazioni tra Damasco ed Il Cairo, con periodiche riunioni tenute dai vertici dei rispettivi servizi di sicurezza.

Subito dopo la caduta di Bashar al-Assad, il Ministero degli Esteri egiziano aveva espresso preoccupazione per la possibilità che la Siria potesse divenire un rifugio sicuro per i gruppi radicali.

Al-Mansour aveva già preso parte alle proteste del 2013 in Egitto contro la destituzione del Presidente Mohamed Morsi (esponente di spicco della Fratellanza Mussulmana), l’unico Presidente eletto dai tempi di Nasser; successivamente, si era unito a Hayat Tahrir al-Sham (HTS) in Siria per contrastare il regime di Bashar al-Assad.

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