Il Ministero della Difesa della Repubblica Slovacca ha confermato ufficialmente che Bratislava ha donato il sistema di difesa aerea S-300 a Kiev sulla base della richiesta dell’Ucraina di assistenza nell’esecuzione dell’autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite come diretta conseguenza di armi armate aggressione da parte della Federazione Russa.
Al posto della batteria già inviata e consegnata per via ferroviaria alle autorità ucraine, la Slovacchia otterrà la copertura di una quarta batteria di missili Patriot dell’US Army che si aggiungerà alle tre batterie già schierate dalla Germania e dai Paesi Bassi a protezione dell’Alleato.
Questa quarta batteria arriverà in Slovacchia entro la prossima settimana e rimarrà in loco per tutto il tempo necessario, assicurando la difesa del Paese, completando il gruppo tattico multinazionale della NATO dislocato nella Slovacchia orientale.
Fino all’avvenuta donazione all’Ucraina, la Slovacchia aveva una batteria di S-300PMU e 48 missili tipo 5V55R; tali sistemi erano in uso ai tempi della Cecoslovacchia che, a seguito dell’avvenuto collasso dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, si scisse in due Stati, la Repubblica Ceca e la Repubblica di Slovacchia, oggi entrambi facenti parte della NATO.
Peraltro, trattasi di un sistema d’arma piuttosto datato, introdotto nei primi anni Ottanta del passato secolo, che richiede un radar per l’illuminazione del bersaglio per la guida semi attiva, con il missile che accende il sensore solo nella fase finale dell’ingaggio, con una gittata utile compresa tra i 5 ed i 90 km e fino a 27 km di altezza; il missile ha una velocità attorno i 2.000 km/h, un peso superiore i 1.600 kg ed impiega una testata con circa 130 kg di alto esplosivo.
Foto e fonte Ministero della Difesa Slovacco