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Pilatus PC-12 al suo primo volo con le coccarde emiratine (2010)

Il Dipartimento Federale degli Affari Esteri di Berna ha proibito alla famosa casa aeronautica Pilatus Flugzeugwerke AG di effettuare qualsiasi tipo di attività in Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.

L’attività commerciale prevalente in questi due paesi era la fornitura di pezzi di ricambio, supporto tecnico e logistico e simulatori per i Pilatus PC-21.

Dopo una attenta analisi, il Direttorato Politico, ha stabilito che il supporto assicurato dalla Pilatus alle forze armate saudite ed emiratine contravveniva l’Art. 1 paragrafo B della Legge Federale sulle Prestazioni di Sicurezza Private fornite all’Estero.

Nello specifico l’articolo 1 paragrafo B recita:

b. realizzare gli obiettivi di politica estera della Svizzera;

Art. 1 Paragrafo B della Legge federale sulle prestazioni di sicurezza private fornite all’estero (LPSP) del 27 settembre 2013 (Stato 1° settembre 2015)

La fornitura di tali servizi non rientra nelle linee guida della politica estera svizzera.

Pilatus non può quindi esportare verso i paesi sopra citati ed ha 90 giorni per ritirarsi.

Per Pilatus si tratto di un duro colpo. L’Arabia Saudita è il primo operatore mondiale del PC-21 con 55 velivoli ordinati mentre gli Emirati Arabi Uniti sono il terzo, dopo l’Australia, con 25 aerei.

Il Direttorato Politico inoltre, tenuto conto che Pilatus non aveva notificato la fornitura di questi servizi così come previsto dalla legge, ha inoltrato i fascicoli all’Ufficio del Procuratore Federale.

L’azienda aeronautica elvetica effettua lo stesso tipo di supporto tecnico/logistico anche a Qatar e Giordania ma tali attività non hanno ricevuto alcuno stop da parte del Direttorato Politico.

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