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La Svizzera blocca la cessione all’Ucraina dei sistemi Skyguard Aspide spagnoli

A tutt’oggi, non è stato possibile per le autorità spagnole procedere alla cessione di sistemi missilistici antiaerei Skyguard Aspide già in servizio con le Forze Armate di Madrid.

Questo, nonostante che presso le unità addestrative dell’Ejército de Tierra si siano svolti i primi corsi per operatori e tecnici manutentori ucraini destinati all’impiego del sistema Skyguard Aspide.

La chiave del problema risiede nel rifiuto delle autorità della Confederazione Elvetica a rilasciare l’autorizzazione all’esportazione di questo sistema d’arma perché sono presenti diverse componenti di progettazione e produzione svizzera.

Infatti, dall’inizio delle ostilità tra Mosca e Kiev, Berna, pur accelerando i programmi di riarmo con l’assegnazione delle commesse per i caccia bombardieri F-35 ed i sistemi di difesa d’area ed antimissile Patriot PAC-3/MSE, ha mantenuto una posizione di stretta neutralità tra i due contendenti.

Questa politica di stretta neutralità non ha permesso a Stati terzi, come la Germania, di poter esportare mezzi e munizioni dove sono presenti componenti di progettazione e produzione svizzera; ad esempio è il caso del sistema semovente contraereo Gepard che impiega cannoni GDF da 35 mm e, soprattutto, il relativo munizionamento da 35×228m sviluppato ed allestito da Oerlikon, ora parte del gruppo Rheinmetall.

Se per i semoventi c’è stato poco da fare per la Svizzera poiché i Gepard in questione erano di proprietà di Rheinmetall che li aveva acquistati dalla Germania anni prima, tutt’altro discorso vale per il munizionamento perché la Svizzera ne impedisce l’esportazione, oltre quello che era in dotazione iniziale con i Gepard, trattandosi di ex rimanenze tedesche all’epoca riacquistate con i semoventi.

Tale situazione ha creato grave imbarazzo a Berlino, tanto da “favorire” l’operazione di acquisto da parte di Rheinmetall del produttore spagnolo di munizioni Expall per “superare” l’ostacolo svizzero; in pratica, sfruttando la linea di produzione già attiva, Rheinmetall tramite Expal Systems potrà allestire su larga scala un nuovo munizionamento per i cannoni antiaerei da 35 mm dei semoventi Gepard senza incorrere nei veti svizzeri.

Analogo problema si riscontra per la cessione “eventuale” di sistemi Skyguard Aspide e Spada già in uso, rispettivamente, presso l’Esercito Italiano e l’Aeronautica Militare Italiana, sistemi già in buona parte ritirati dal servizio ed in attesa di essere sostituiti dai ben più moderni CAMM-ER prodotti da MBDA.

Infatti, i sistemi Skyguard Aspide dell’Esercito e quelli non ammodernati con il radar Pluto dell’Aeronautica Militare presentano la centrale di tiro con radar di scoperta e tracciamento Skyguard sviluppati e messi a punto dalla impresa svizzera Contraves del gruppo Oerlikon oggi Rheinmetall.

Contraves, a suo tempo, aveva curato anche l’architettura del sistema e l’integrazione del missile italiano prodotto dall’allora Selenia, oggi Leonardo.

Questo spiegherebbe la ritrosia mostrata dal Governo Italiano a cedere un sistema d’arma non di certo allo stato dell’arte nel settore, sovrapponibile allo Sparrow statunitense e, comunque, di una generazione antecedente e di prestazioni inferiori all’AMRAAM impiegato dai sistemi NASAMS.

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