La U.S. Navy ha presentato al Congressional Research Service un rapporto sui finanziamenti da destinare alla propria flotta di destroyer: avanti con gli Arleigh Burke e ancora incertezza sulle Zumwalt.
Arleigh Burke

I DDG-51, conosciuti con il nome della capoclasse Arleigh Burke, sono cacciatorpedinieri multimissione in grado di assicurare difesa area e operazioni in mare aperto. La prima unità è entrata in servizio nel 1991 e ne sono state consegnate, fino ad oggi, 82. I finanziamenti per tali unità si sono suddivisi tra il FY1985 e il FY2005 in 62 navi, tra il FY2010 ed il 2019 in 20 navi con una piccola parentesi tra il FY2007 ed il FY2009 quando la Navy ha concentrato i fondi nelle tre Zumwalt.
Gli Arleigh Burke hanno subito una serie di modifiche nel corso degli anni. I primi 28 sono i “Flight I/II” mentre successivamente si è passati alla “Flight IIA” caratterizzata tra le altre cose dalla presenza di un nuovo hangar per elicotteri. Nel 2017 la Navy ha aggiornato ulteriormente il cacciatorpediniere nella versione “Flight III” che include un nuovo radar Air and Missile Defense Radar (AMDR) SPY-6 associato a modifiche nell’impianto elettrico e di raffreddamento.
La Marina statunitense nel 2018 ha annunciato di voler estendere la vita operativa dei DDG-51 (prevista di 35/40 anni) di cinque/dieci anni. Questo permetterà alla Navy di raggiungere l’obiettivo di 355 navi per il 2034.
Il costo unitario delle nuove DDG-51, inserito nel FY2020 è di 1 miliardo e 800 milioni di dollari.
Zumwalth

I famosi, per i costi più che altro, DDG-1000 dovevano rappresentare una svolta per l’industria militare navale americana.
Inizialmente vennero progettati per effettuare missioni di supporto al fuoco e operazioni in acque litorali grazie a due cannoni da 155 mm dotati di proiettili LRLAP (Long-Range Land-Attack Projectile). La nave avrebbe dovuto averne oltre di 600. Nel novembre 2016 la Navy ha deciso di interrompere l’acquisto dei LRLAP dato che un singolo proiettile era arrivato a quasi 800.000 dollari. Nel dicembre 2017 la mission della nave è stata cambiata in favore dell’impiego di missili contro obiettivi di superficie e bersagli a terra.
Il nuovo piano prevede 80 missili caricati in altrettanti tubi VLS (Vertical Launch System). La sorte dei cannoni da 155 mm non è ancora stata determinata. Se la Navy dovesse riuscire a trovare un sostituto ai LRLAP i cannoni potrebbero rimanere altrimenti c’è l’opzione di rimuoverli ed installare ulteriori tubi VLS.
La Navy richiede al Congresso per il FY2020 lo stanziamento di 155,9 milioni di dollari per finanziare completamente l’acquisizione delle tre navi classe DDG-1000.
I dubbi del Congresso
Nel 2018, per l’approvazione del piano per il FY2019, il Congresso aveva sollevato alcuni dubbi sui programmi della flotta di cacciatorpedinieri della Marina.
Sui DDG-51 la preoccupazione era che i costi e tempi si potessero dilungare a dismisura e che l’acquisto di ulteriori navi da guerra di grossa stazza potesse andare contro la nuova vision della Navy che vede per il futuro una riduzione delle navi “maggiori” in favore di piccole imbarcazioni in grado di controllare numerosi USV (Unmanned Surface Vehicles)

Per quanto riguarda i DDG-1000 il Congresso si chiede quanto possa costare e se sia valida la teoria della Navy di modificare la missione delle navi verso l’impiego massiccio di missili. Senza togliere la fondamentale domanda: quanto costa impiegare una DDG-1000 per fare attacco di superficie?