L’Amministrazione Trump ha comunicato al Congresso la volontà di vendere agli Emirati Arabi Uniti cinquanta cacciabombardieri di quinta generazione Lockheed Martin F-35 Lightning II. La possibile commessa è valutata 10 miliardi di dollari circa.
Ora, spetterà al Congresso decidere se approvare o meno tale commessa, considerato che in passato più volte in passato ha criticato apertamente gli Emirati Arabi Uniti per le ripetute violazioni dei diritti umani nella vicenda dello Yemen, dove Abu Dhabi è fortemente presente nella coalizione a guida saudita che combatte contro gli Houthi alleati degli Iraniani.
L’Amministrazione vorrebbe addivenire alla sottoscrizione di una LOI con le autorità emiratine in tempi ravvicinati.
Da notare che quest’annuncio avviene oggi, nel momento in cui è in corso la visita ufficiale in Israele del Segretario alla Difesa Esper nel corso della quale sarà esaminato il pacchetto di “aiuti” militari statunitensi all’alleato del valore di 5,3 miliardi di dollari.
Più volte è stato affermato dagli Stati Uniti che qualsiasi fornitura d’arma avanzata ai Paesi arabi alleati non potrà mettere in discussione il principio di superiorità tecnologica ed operativa israeliana.
Il diniego israeliano a questa commessa è venuto meno con l’avvenuta firma del Patto di pace a Camp David negli Stati Uniti, sotto l’egida del Presidente Trump, tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti, al quale è seguito un simile accordo con il Bahrein.
Ora, l’interesse si sposta sui sistemi d’arma avanzati che saranno assicurati da Washington a Tel Aviv per controbilanciare la pesante commessa emiratina, per non modificare il quadro strategico mediorientale.