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Il nuovo Primo Ministro australiano Antony Albanese ha annunciato che il Governo ha raggiunto un accordo con Naval Group per concludere la controversia riguardante i sottomarini classe Attack.

La negoziazione si è conclusa con il riconoscimento di un indennizzo a favore di Naval Group di 830 milioni di dollari australiani pari a circa 555 milioni di euro, a fronte di un programma il cui costo era stimato pari a 90 miliardi di dollari australiani.

La questione Attack aveva creato grossi problemi diplomatici tra Canberra e Parigi con quest’ultima che aveva richiamato l’ambasciatore e con uno scontro profondo tra Francia e Stati Uniti, questi ultimi accusati di aver lavorato per sabotare la più grande commessa ottenuta dalla cantieristica francese.

Il precedente Governo conservatore aveva impugnato il contratto poiché sosteneva che la progettazione andava troppo a rilento e non c’era accordo sul trasferimento di tecnologie che, invece, erano alla base dell’assegnazione della commessa.

Peraltro, l’adattamento del progetto dei battelli a propulsione nucleare classe Barracuda di cui il primo esemplare, il Suffren, è entrato in servizio con la Marine Nationale, si è rivelata più complessa del previsto e ha determinato anche per sua parte il collasso del programma.

Il Premier Albanese ha voluto rimarcare che l’esito disastroso del programma Attack è da addebitare al precedente esecutivo e che la soluzione amichevole raggiunta con Naval Group permette di ristabilire pienamente i rapporti con Parigi anche grazie ai colloqui intercorsi con il Presidente Macron.

Per la Royal Australian Navy, anche sulla base di quanto dichiarato dal nuovo Ministro della Difesa Marles, prima di un’eventuale classe di sottomarini a propulsione nucleare, è probabile la costruzione di una classe di sottomarini convenzionali diesel-elettrici a sistema di propulsione indipendente dall’aria nonché il profondo ammodernamento dell’attuale classe Collins già disposto dal precedente esecutivo.

Immagine Naval Group

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