Airbus ha recentemente raggiunto un accordo con Stati Uniti, Inghilterra e Francia per le accuse di corruzione e concussione e dovrà pagare un totale di 3,6 miliardi di euro di multa. Ma non sembra essere finita qui.
L’Austria ha da tempo immemore iniziato una vera e propria crociata contro Airbus, colpevole a detta di Vienna di avergli venduto nel 2003 degli Eurofighter ad un prezzo più elevato di quello di mercato.
Nei documenti siglati tra Airbus ed i tre paesi emergerebbero infatti le prove della condotta fraudolenta di Airbus nel vendere l’F2000 all’Austria. Questo confermerebbe i sospetti della Ministero della Difesa che nel 2017 aveva rilevato come parte dei soldi pagati per gli EFA fossero stati dirottati attraverso la Germania in società fittizie come la Vector Aerospace per poi svanire in conti aperti presso paradisi fiscali.
Nel febbraio 2017 il Finanzprokuratur ha stimato il danno per le casse statali austriache in almeno 183,4 milioni di euro.
Anche l’Austria però…
L’Austria lamenta inoltre di essere stata aggirata circa le capacità ed i costi di impiego della macchina. Qui la faccenda però non riguarda solo Airbus ma una colpa, anche grossa, è di Vienna. All’inizio l’Austria avrebbe dovuto comprare 18 Eurofighter per circa 2,5 miliardi di dollari. Il governo cade, sale il Partito Socialdemocratico d’Austria che ha promesso agli elettori di cancellare il programma, e iniziano le contrattazioni. EADS avverte che una uscita dal contratto, con gli aerei già in produzione, sarebbe costata 1,2 miliardi di euro (senza ricevere chiaramente alcun EFA). L’accordo viene trovato a 15 Eurofighter Tranche 1 Block 5 per 1,64 miliardi di euro.
Nel 2014 scoppia lo scandalo poiché a fronte di 15 EFA consegnati ci sono solo 12 piloti. Il budget per la difesa diminuisce di anno in anno ed i 70.000 euro necessari per ogni ora di volo dell’EFA non sono sostenibili. La difesa aerea viene così effettuata solo in orario d’ufficio (8:00-16:00). Nel 2018 l’Austria ha affermato di volersi disfare dell’Eurofighter e di scegliere al suo posto un aereo più piccolo e meno esoso da mantenere (può essere il Gripen ma anche un semplicissimo FA-346 potrebbe andare bene coniugando in modo efficace anche l’attività addestrativa)
Nel primo accordo erano inclusi anche 3 EFA Tranche 2 che rispetto alla Tranche 1 hanno molte più capacità ma la scure della politica li ha cancellati. Inoltre i Tranche 1 non possono essere portati a standard superiori e l’Aeronautica Militare italiana sta infatti tentando di metterli sul mercato, ad oggi senza successo. L’Eurofighter è molto costoso da mantenere e data la natura neutrale dell’Austria ed al budget annuo per la Difesa era fisiologico che si trattasse di macchine non adatta alle loro esigenze. Se a questo si aggiunge anche la condotta fraudolenta di Airbus il dado è tratto.
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