Le corvette israeliane Sa’ar 6 costituiscono una classe di quattro unità di costruzione tedesca ordinate dalla Marina di Tel Aviv nel maggio 2015.
Il progetto delle navi è ispirato sui disegni tecnici della corvetta tedesca classe Braunschweig profondamente modificato per ricevere sensori e sistema d’arma di costruzione israeliana.
Tra questi sistemi si annoverano il missile antiaereo ed antimissile Barak 8 ed il sistema C-RAM Iron Dome “navalizzato. La stessa Elbit Systems ha ricevuto l’appalto per la progettazione e la costruzione delle suite EW (Electronic Warfare).
Tutte e quattro le unità sono in diverso stato di allestimento in Germania. Infatti, le Sa’ar 6 sono frutto di in un progetto congiunto della joint venture tra la German Naval Yards Holdings e la ThyssenKrupp Marine Systems.
Le quattro unità riceveranno i nomi di Magen, Oz, Atzmaut, e Nitzahon.
La consegna della capoclasse Magen è schedulata per la primavera del 2020. Le altre tre unità saranno consegnate tra il 2021 ed il 2022. Il costo di costruzione è stimato a 1,5 miliardi di shekel (NIS), circa 430 milioni di euro. Israele sostiene due terzi del costo e il governo tedesco sovvenziona un terzo dei costi di costruzione delle corvette. Peraltro, la Germania, tramite TKMS, ha acquistato prodotti israeliani per 150 milioni di euro a titolo di contropartita/compensazione.
Piuttosto interessante è il ruolo che la Marina Israeliana intende ritagliare per queste nuove unità. Infatti, un compito centrale delle Sa’ar 6 sarà quello di proteggere le piattaforme di gas naturale nel Mar Mediterraneo da possibili minacce via mare o missilistiche. Come è noto, Israele ha scoperto ingenti quantità di gas dinanzi le sue coste (il mega giacimento Leviathan) ma anche nelle zone marittime contese con il Libano. Qui entra in gioco il partito degli Hezbollah che sostiene che i giacimenti di gas israeliani si trovano nelle acque palestinesi e libanesi. Pertanto, più di una volta Hezbollah ha minacciato di colpire le piattaforme di gas israeliane. Per tale motivo, da anni la Marina e l’Aeronautica Israeliana si esercitano nella protezione diretta ed indiretta delle piattaforme estrattive.
La Marina di Tel Aviv intende impiegare le nuove Sa’ar 6 anche per la difesa della terraferma contribuendo con i sensori di bordo che trasmettono dati ai centri di comando terrestri. Infatti, le corvette sono dotate del modernissimo radar AESA EL/M-2248 MF-STAR in banda S.
Le navi della classe Sa’ar-6 hanno adottato il design stealth per le sovrastrutture.
A livello di caratteristiche dimensionali le Sa’ar 6 dislocano quasi 1.900 tonnellate a pieno carico, sono lunghe 90 mt, larghe 13 mt . La velocità massima è stimata di 26 nodi, con motori diesel su due assi. L’equipaggio previsto è di 70 uomini.
A livello di armamento cannoniero è montato l’onnipresente Leonardo Super Rapido da 76 mm, nonché due Typhoon Weapon Station per mitragliere da 25mm in grado di lanciare anche missili Spike ER.
Invece, per la difesa ravvicinata delle piattaforme estrattive è prevista l’installazione di 2 sistemi di difesa di punto C-Dome.
Questi sistemi costruiti da Rafael prevedono ben 20 missili Tamir in ognuno dei due lanciatori per un totale di 40 ordigni.
Peraltro, è molto consistente la dotazione missilistica con ben 32 celle di lancio verticali per missili superficie-aria Barak-8 e 16 missili anti-nave Boeing Harpoon Block 2 o IAI Gabriel Mk 5.
Le dotazioni per la guerra antisommergibile comprendono 2 lanciasiluri per ordigni da 324mm MK54 Lightweight Torpedo di Raytheon. Le unità hanno hangar e piattaforma di volo per un elicottero classe MH-60 Seahawk.
Per le caratteristiche del MH-60 leggere qui https://aresdifesa.it/2019/07/15/elicotteri-mh-60r-alla-marina-greca/