Nelle Filippine è tornata prepotentemente alla ribalta la questione relativo l’acquisto di sottomarini convenzionali da parte della Marina di Manila.

E’ stato il Capo di Stato Maggiore delle Forze armate delle Filippine (AFP), il Generale Romeo Brawner Jr., ad annunciare la volontà di acquistare almeno una coppia di moderni sottomarini di tipo diesel-elettrico (SSK).
L’acquisto di detti sottomarini rientrerebbe nel ambito del programma di modernizzazione della Marina attualmente in corso insieme a quelli relativi l’Esercito e l’Aeronautica,
Lo scoglio principale per questo programma è il costo; il budget necessario stimato è compreso tra gli 80 ed i 110 miliardi di pesos filippini, circa 1,3 -1,82 miliardi di euro.
I costi sono molti elevati anche perché, oltre i battelli, dovrebbero essere adeguate o costruite ex novo le infrastrutture necessarie nonché acquistare siluri e simulatori per addestrare il personale; sicuramente, andrà trovata una soluzione per il finanziamento, tasso di interesse e rimborsi.
Infatti, la Marina Filippina non ha mai avuto in forza sottomarini ma, stante la crescente pressione da parte della Marina, Guardia Costiera e Milizia cinesi nelle acque della ZEE di Manila, le Forze Armate reputano ormai necessario e non più differibile dotarsi di battelli che potrebbero ben operare tra le oltre 7.600 isole che compongono l’arcipelago.
La soluzione sud coreana
Per quel che riguarda il fornitore è probabile che Manila si rivolga a Seul i cui cantieri allestiscono da diversi anni le principali unità di superficie della Marina Filippina.
In Corea del Sud Hanwha Ocean e HD Hyundai Heavy hanno in corso la costruzione di tre sottomarini KSS-III appartenenti al secondo lotto (Batch-II), con il primo battello del nuovo lotto che dovrebbe entrare in servizio nel 2028.
I sottomarini KSS-III sono più grandi e pesanti rispetto alle precedenti unità della classe Dosan Ahn Chang-ho ed Ahn Mu; hanno un dislocamento di 3.000 tonnellate e sono dotati di un sistema di propulsione indipendente dall’aria (AIP) con batterie agli ioni di litio sviluppate in Corea del Sud per prolungare il tempo di immersione in operazione e ridurre il rumore prodotto.
Inoltre, i sottomarini Bach-II saranno dotati di un sistema di combattimento avanzato e di un sistema sonar di ultima generazione entrambi migliorati rispetto a quelli installati a bordo dei battelli Batch-I.
Meno probabile appare il Giappone come possibile fornitore perché, oltre possibili problemi al rilascio delle autorizzazioni all’esportazione, i costi sarebbero più elevati rispetto a quelli verosimilmente praticati dai cantieri sudcoreani che promuovono attivamente sul mercato dell’esportazione i propri modelli di SSK.
Infine, non può essere esclusa la pista europea con Naval Group che potrebbe presentare lo Scorpene, TKMS e gli altri cantieri tedeschi che offrono diverse soluzioni, la spagnola Navantia con il derivato del S-80 e Damen-Saab che promuovono sul mercato export una versione del A26.
Come indicato in precedenza, la differenza la faranno i costi ed i tempi di realizzazione, fondamentali per la Marina di Manila che ha fretta di dotarsi delle capacità offerte dai sottomarini diesel-elettrici.
Foto credit @Marina Sud Coreana