fbpx

Le iniziative europee MARTE e FMBTech

La scorsa settimana la Commissione Europea ha annunciato l’approvazione di 54 programmi congiunti europei di difesa del valore complessivo di 1,031 miliardi euro.

Tra questi programmi spiccano le iniziative MARTE (Main Armoured Tank of Europe) e FMBTech (Technologies for Exsistent and Future MBT) entrambe per carri armati.

E’ interessante notare che il progetto MARTE è guidato dalla Germania mentre l’iniziativa FMBTech è condotta dalla Francia, i due Paesi che hanno lanciato il programma Main Ground Combat Systems che nelle loro intenzioni dovrebbe dar vita ad un nuovo sistema di combattimento che sostituisca gli attuali carri armati Leopard 2 e Leclerc.

Ad entrambe le iniziative partecipa l’Italia che recentemente ha fatto passi sostanziali per l’ingresso a pieno titolo nel programma MGCS.

 MARTE (Main Armoured Tank of Europe)

MARTE è un’iniziativa volta a sviluppare un nuovo carro armato, moderno che sia in grado di rispondere alle minacce attuali e future ed alle esigenze operative, incorporando tecnologie innovative.

Nell’ambito del programma MARTE, della durata di 24 mesi e con un budget di 20,2 milioni di euro, sarà esplorato l’uso di nuove tecnologie per aggiornare potenzialmente quelle esistenti nei settori della protezione, dell’osservazione e scoperta dei bersagli e della potenza di fuoco.

Sarà prestata particolare attenzione al rapporto costo-efficacia sia del nuovo carro armato che dei pacchetti di aggiornamento messi a punto per i carri armati esistenti con le tecnologie studiate per il nuovo mezzo da combattimento principale.

MARTE coinvolge Germania, Italia, Svezia, Estonia, Lituania, Spagna, Belgio, Norvegia, Grecia, Romania, Finlandia e Paesi Bassi con le loro principali industrie della Difesa.

FMBTech (Technologies for Exsistent and Future MBT)

L’altra iniziativa, FMBTech, a guida francese punta ad ottenere una maggiore efficacia operativa e successo nella missione per gli attuali e futuri carri armati.

Per ottenere questi risultati il carro armato dovrà operare come fulcro di una serie di capacità digitalizzate, fornendo una maggiore capacità di interagire con i sistemi non presidiati ed una maggiore efficienza dell’equipaggio, grazie al ampio ricorso all’intelligenza artificiale.

Il programma FMBTech, della durata di 36 mesi e con un budget di 19,8 milioni di euro, definirà pertanto tecnologie ottimali ed innovative studiate nell’ambito di un’architettura modulare per i carri armati.

A quest’iniziativa partecipano Francia, Belgio, Italia, Finlandia, Grecia, Spagna, Slovenia, Irlanda, Slovacchia, Polonia, Finlandia, Germania, Cipro, Norvegia e Repubblica Ceca.

Quale futuro per il MGCS?

Pur trattandosi di iniziative di studio, non può sfuggire la bizzarra situazione che si sta creando tra questi progetti e quella del MGCS; soprattutto la prima, la MARTE, sembra una sorta di “piano B” tedesco in vista di un possibile naufragio od incaglio della collaborazione con la Francia nel MGCS.

Sul MGCS, è vero che le due parti un paio di mesi fa, dopo anni di problemi ed attività inconcludenti, hanno raggiunto un’intesa di massima sulla direzione dei lavori a favore della Germania e sulla suddivisione dei carichi di lavoro (i cd. “pilastri”), ma è altrettanto vero che su alcuni aspetti cruciali del programma, come torretta e armamento principale e suite C4, Berlino e Parigi sono rimaste distanti, ognuna arroccata sulla propria posizione, con la prima che propone il cannone Rh-130 L/52 da 130 mm di Rheinmetall, mentre la seconda spinge per l’ASCALOn (Autoloaded and SCALable Outperforming gun) da 140 mm.

In entrambi i casi visti i calibri dei cannoni proposti sarà necessario ricorrere ad un sistema di caricamento automatico del munizionamento e, per non far deragliare il programma, una delle soluzioni prese in considerazione è quella di progettare una torretta in grado di accogliere alternativamente entrambi i tipi di cannone, venendo meno al principio di comunanza operativa, logistica ed addestrativa che sta alla base dell’iniziativa congiunta franco-tedesca.

La posizione tedesca

In tutto questo fiorire di iniziative per nuovi carri armati bisogna anche (soprattutto) capire cosa succede in Germania che ne è al centro e che ne rappresenta il motore.

Attualmente, Berlino ha avviato l’acquisizione di 53 Leopard 2A8 (18+35), la versione più moderna del Leopard 2 che si caratterizza, tra l’altro, per l’adozione di un motore più potente, di protezioni in materiale composito di nuovo tipo e di un sistema di protezione attivo nonché di una RWS per la protezione anche dagli attacchi portati dai droni.

Quest’acquisto è stato avviato nell’ambito del accordo quadro stipulato dalla Difesa tedesca con il consorzio industriale formato principalmente da KNDS Deutschland e Rheinmetall per la produzione iniziale di 123 Leopard 2A8 che potranno essere acquistati anche da altri Paesi (in primis la Repubblica Ceca che ha un requisito per 74 di questi carri armati).

L’accordo quadro è aperto alla partecipazione di altri Paesi (oltre la Repubblica Ceca, trattative sono in corso con Lituania e Paesi Bassi) con il numero di carri armati da produrre che potrà essere aumentato e dei relativi benefici, come ad esempio la disponibilità di parti di ricambio e del supporto logistico connessi ai contratti assegnati, ne potranno usufruire anche Paesi non firmatari che hanno avviato programmi di acquisizione separati, ad esempio la Norvegia.

Tutto bene, quindi? Sì fino ad un certo punto perché, su un piano parallelo, al momento solo industriale ma con il supporto governativo di Budapest (e l’occhio benevolo di Berlino), è stato avviato in Ungheria da parte di Rheinmetall lo sviluppo del KF-51 Panther che sarà prodotto dalla filiale magiara ma anche presso la factory che il conglomerato tedesco sta organizzando in Ucraina per far fronte alle esigenze delle Forze Terrestri di Kiev.

Nelle intenzioni di Rheinmetall il KF-51 vuole presentarsi come il carro armato ideale per la sostituzione del Leopard 2, con tempi di produzione più rapidi e con costi di acquisto e gestione concorrenziali.

L’attuale linea carri armati del Heer ed i possibili sviluppi

In tutta questa situazione, la componente carri del Heer dispone sulla carta di 328 Leopard 2 (di cui 18 Leopard 2 A6 sono stati consegnati alla Ucraina) con oltre 200 A5/A6 (gli A5 impiegati ormai solo per addestramento) ed un centinaio di A7V e A7A1; proprio i 17 A7A1 dotati di APS TRophy-HV sono i carri armati più moderni in linea nelle fila tedesche, fino al prossimo arrivo dei primi nuovi 18 Leopard 2A8 ordinati in sostituzione dei Leopard 2A6 trasferiti all’Ucraina.

Sia gli A6 nelle varie declinazioni che gli A7 sono il frutto della modernizzazione di vecchi A4 prodotti nei primi anni Ottanta, per cui è probabile che l’Heer, in attesa del MGCS che nella migliore delle ipotesi non sarà disponibile prima della metà del prossimo decennio, data la situazione in atto ai confini orientali della NATO, dovrà decidere di aumentare il numero di Leopard 2A8 da ordinare od attendere i risultati dell’iniziativa MARTE e regolarsi di conseguenza.

Immagine @KNDS

Ultime notizie