La gigantesca parata militare cinese dello scorso 1 ottobre ha messo in mostra lo stato avanzato della tecnologia militare del People Liberation Army. Non c’era alcuna traccia di equipaggiamento ormai obsoleto ma sono stati mostrati pubblicamente i più recenti sistemi d’arma come droni supersonici ed il il DF-17, primo missile ipersonico mobile su strada del mondo. Potendo contare su un budget annuo in costante crescita, il PLA dispone di un sofisticato arsenale missilistico superiore a quello statunitense schierato attualmente in Asia. In tale ottica, gli Stati Uniti vogliono trovare un accordo con la Cina relativo un trattato sulla limitazione dei missili mobili a capacità nucleare.
L’ultimo rapporto del Pentagono del 2019 ha offerto un aggiornamento che fa riflettere sulla forza missilistica del PLA ed ha individuato il DF-26, un missile mobile a portata intermedia, come una grave minaccia alla presenza degli Stati Uniti nel Asia. Schierato a partire dal 2016, il DF-26 è un sistema missilistico adatto per attacchi di precisione convenzionali e nucleari in grado di colpire l’Oceano Pacifico occidentale, il Mar Cinese Meridionale e l’Oceano Indiano.
Ciò significa che la PLARF (People Liberation Amy Rockets Force) sarebbe in grado di neutralizzare qualsiasi forza navale di stanza nell’Asia orientale o potrebbe interdire la navigazione in alcuni punti strategici. Da parte sua, l’US Navy potrebbe concentrare i suoi sforzi sullo Stretto di Malacca dove si trovano le principali rotte commerciali che alimentano l’economia cinese, in primis le forniture energetiche indispensabili a sostenere il gigante asiatico.
Nel rapporto sulla nuova tecnologia militare cinese 2019, il Center for Strategic and International Studies (CSIS) ha posto l’attenzione sul IRBM DF-26. Dal detto rapporto emerge che gli studi iniziali del DF-26 furono avviati nel 2008. Successivamente nel 2015 è stato individuato e le prove sarebbero state eseguite tra il 2016 ed il 2019. Tale IRBM ha una portata massima stimata di 4.000 chilometri ed è dotato di una “maneuvering warhead”. Inoltre, si ritiene che il DF-26 sia in grado di eludere le difese anti-missile di teatro come THAAD schierato dall’US Army e potrebbe essere impiegato secondariamente come missile anti-nave balistico.
Le valutazioni del CSIS sono state confermate dal Congressional Research Service nel suo ultimo rapporto sulla modernizzazione navale cinese pubblicato nell’aprile 2020. Dai due rapporti emerge che i due sistemi missilistici mobili stradali DF-21D e DF-26 sono le armi più potenti a disposizione della PLARF. Tali sistemi missilistici nella dottrina cinese A2/AD anti-access e area-denial possono essere schierati contro le più grandi unità di superficie della US Navy anche in funzione di interdizione dei Carrier Strike Groups (CSG).
Nella tabella susseguente è indicato l’arsenale missilistico del PLARF basato sulle analisi del Pentagono. Gli ICBM lanciabili da silos rimangono sostanzialmente pochi, con i nuovi ICBM mobili stradali introdotti lentamente, mentre i missili convenzionali sono prodotti in serie per le forze di terra.
I missili da crociera sono limitati ai sistemi mobili su strada in un ruolo di difesa costiera o di attacco di precisione. Il sistema missilistico ipersonico DF-17, presentato per la prima volta durante la parata del 1 ° ottobre, rimane ancora da decifrare. Dovrebbe essere costituito da due stadi, una cellula standard abbinata con un veicolo/testata planante. Potrebbe essere impiegato come un arma di precisione da corto a medio raggio contro le infrastrutture critiche e le loro difese. La traiettoria del veicolo/testata planante, la cui velocità supera Mach 4, dovrebbe essere in grado di superare anche le più sofisticate difese antimissile.