Negli Stati Uniti il Congresso ha in corso la modifica delle restrizioni imposte alla Turchia per la vendita dei caccia bombardieri Lockheed Martin F-16 di nuova generazione.
Infatti, al Senato sono stati ritirati gli emendamenti democratici che subordinavano la potenziale vendita di F-16V alla Turchia a determinate condizioni restrittive.
Obiettivo del Congresso è raggiungere un accordo tra i due rami parlamentari per presentare un testo comune nel ambito del disegno di legge annuale per il bilancio della Difesa per il 2023, il National Defense Authorization Act (NDAA)
Tale testo dovrà essere reso uniforme dai due rami parlamentari prima dell’invio al Presidente Biden per la firma.
Gli emendamenti proposti al Senato ed alla Camera erano basati sui rapporti deteriorati tra Washington ed Ankara a causa delle attività belliche intraprese da quest’ultima nel Kurdistan siriano ed iracheno contro formazioni che collaboravano con gli Stati Uniti nella lotta all’ISIS, considerate terroristiche dalla Turchia e per l’attività aggressiva svolta da quest’ultima nei confronti della Grecia.
Peraltro, lo sforzo diplomatico messo in campo dalla Turchia per trovare una soluzione alla crisi in atto tra Russia ed Ucraina, le prossime adesioni alla NATO della Svezia e della Finlandia nonché lo stato di grave crisi tra la Russia e la NATO hanno convinto i legislatori ed il Governo degli Stati Uniti a modificare le restrizioni alla possibile vendita degli F-16V.
Tali cacciabombardieri sono richiesti da Ankara per rinnovare urgentemente la linea di volo ed anche a titolo di compensazione per il mancato acquisto degli F-35, programma dal quale la Turchia è stata formalmente esclusa a causa delle vicende siriane.
Oltre l’acquisto dei nuovi F-16V, Ankara ha in corso colloqui per l’ammodernamento di parte dei Falcon già in linea da diversi anni che abbisognano di una “rinfrescata” tecnologica.
Foto Lockheed Martin