fbpx

Leonardo per lo smistamento bagagli del nuovo terminal di Francoforte sul Meno

Leonardo rafforza la sua leadership nel settore della logistica aeroportuale con un contratto per fornire un sistema di gestione bagagli (BHS – Baggage Handling System) per l’Aeroporto internazionale di Francoforte sul Meno, primo hub in Germania e terzo in Europa con un traffico di 70 milioni di passeggeri nel 2019.

Nel dettaglio, Leonardo è responsabile della gestione complessiva del progetto, dal design fino all’integrazione del sistema di smistamento bagagli per il nuovo molo G del Terminal 3 attualmente in costruzione.

Il molo, una volta operativo, supporterà una capacità di circa 5 milioni all’anno di passeggeri.

La società italiana fornirà una soluzione completa dotata di un sistema di smistamento integrato con funzioni di sicurezza avanzate. In una prima fase, entro il 2021, è prevista la consegna e l’installazione del BHS “stand alone”. Successivamente è prevista l’espansione dell’impianto e la sua integrazione con l’impianto complessivo di gestione bagagli dell’aeroporto.

A Francoforte saranno realizzate due smistartici cross-belt MBHS (R) (Multi-sorting Baggage Handling System), caratterizzata da una tecnologia allo stato dell’arte, bassi consumi energetici e facilità di manutenzione, 40 postazioni circa di check-in, caroselli per bagagli in arrivo e tutti i sottosistemi per il trasporto degli stessi e per le verifiche di sicurezza in conformità agli standard internazionali di riferimento.

Inoltre, saranno forniti i componenti software per il controllo dell’impianto e per la gestione dello smistamento verso le destinazioni di imbarco.

L’aeroporto di Francoforte sul Meno si aggiunge ai clienti che hanno già scelto le soluzioni per la logistica dei bagagli di Leonardo tra cui Fiumicino, Ginevra, Parigi Orly, Lione, Zurigo e altri hub in Europa nonché Kuwait City, Hong-Kong e altri in Medio Oriente e Asia.

Foto e Comunicato: Leonardo

Articolo precedente

L’Italia acquista 6 F-35 per 368 milioni di dollari

Prossimo articolo

Addestratori per l’Australia, ritorno al Made in Italy?

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Ultime notizie