Il 12 gennaio del 1968 un elicottero UH-1D “Huey” della Air America, la compagnia di copertura della CIA, ingaggiò uno scontro aereo contro quattro biplani An-2 “Colt” dell’Aeronautica del Vietnam del Nord.
Antefatti
Durante la guerra del Vietnam gli Stati Uniti iniziarono segretamente a servirsi di alcune posizioni strategiche nel Laos. Una di questa era la postazione radar “Site 85”, posta sulla cima di una montagna a 1.767 metri di altitudine (20° 26′ 42″ N 103° 43′ 5″ E). La base era sorvegliata sia da personale statunitense che da guerriglieri Hmong. La costruzione iniziò nel 1966 quando venne installata una antenna TACAN, utile per la navigazione dei velivoli militari.
Un anno più tardi arrivò anche un radar AN/MSQ-77 in grado di fornire una stima precisa del punto di impatto delle bombe prima del loro rilascio. In questo modo gli F-105 americani potevano migliorare la precisione delle azioni d’attacco anche in presenza di condizioni meteo molto sfavorevoli.
Trattandosi di un punto altamente strategico le forze comuniste vietnamite cercarono di distruggerlo in più occasioni.
L’attacco del 12 gennaio
Il 12 gennaio 1968 quattro biplani di fabbricazione sovietica AN-2 “Colt” pitturati di verde scuro e modificati per lanciare “a gravità” 20 colpi di mortaio da 122 mm e 12 razzi da 57 mm da sotto le ali si diressero verso Sierra 85.
All’13:30 circa i quattro velivoli si separarono in due formazioni: una formazione avrebbe eseguito l’attacco mentre l’altra avrebbe aspettato prima di intervenire.
Il primo AN-2 nel tentativo di colpire la base americana venne abbattuto a colpi di AK-47 da un mercenario tailandese.
Il caso volle che un elicottero della Air America, pilotato da Ted Moore, stesse portando un rifornimento di munizioni a Site-85 quando vide il secondo biplano attaccare la base. Ma l’elicottero di Moore era un semplice UH-1D “Huey” e non era armato.
Moore e il suo meccanico, Glenn Woods, iniziarono l’inseguimento al primo AN-2. Woods prese il suo AK-47 e sporgendosi dalla porta laterale iniziò ad aprire il fuoco. L’inseguimento durò più di 20 minuti fino al momento in cui Ted Moore posizionò l’elicottero sopra il biplano. L’aria del rotore fece stallare l’ala superiore dell’AN-2 riducendone la velocità ed in questo modo Woods riuscì a mirare con più precisione colpendo mortalmente il pilota vietnamita.
Gli altri due aerei invece, rimasti in disparte, per paura di essere anche loro abbattuti ritornarono indietro.
L’abbattimento dell’AN-2 ha “fatto storia”: la prima vittoria aria-aria della CIA, l’unico abbattimento elicottero-aereo della Guerra del Vietnam e l’unica vittoria di un elicottero contro un biplano nella storia.
Un solo elicottero, per di più non armato, riuscì a rovinare i piani di quattro biplani.
La caduta
Due mesi più tardi quasi 3.000 soldati comunisti accerchiarono i 19 americani, 1.000 loatiani e 300 tailandesi presenti all’interno della base. Ben 13 americani persero la vita. Si è trattata della perdita di uomini più grossa dell’US Air Force nella Guerra del Vietnam.
I Vietnamiti non realizzarono cosa avevano catturato. Nella base infatti c’erano migliaia di pagine di documenti classificati sulle manovre aeree statunitensi, gli obbiettivi, le tattiche,etc così come il radar stesso, ultima evoluzione tecnologica. Gli americani poterono così organizzarsi e effettuare 95 sortite contro l’ormai ex “Site 85” distruggendo le apparecchiature elettroniche, gli edifici, etc.
Glenn Wood morì nel marzo del 1962 in Laos.