Per il 2021 è previsto un aumento del bilancio della Difesa dell’Estonia che raggiungerà il 2,3% del PIL, il livello più alto mai toccato in precedenza.
L’aumento è dovuto in parte all’acquisto dei sistemi d’arma alla fine del 2020, compresi i sistemi missilistici di difesa costiera che saranno acquistati insieme alla Lettonia. Inoltre, la spesa minima nominale per la difesa interna richiesta ai membri della NATO deve essere pari il 2% del PIL annuale.
Peraltro, il budget assegnato non consente di affrontare il problema della difesa aerea a medio raggio del Paese.
Buona parte dei 180 milioni di euro destinati all’investimento, oltre i sistemi di difesa costiera, sarà impiegata per migliorare le infrastrutture della Difesa.
Dopo la 1a Brigata che ha ricevuto buona parte dei nuovi mezzi e sistemi d’arma previsti, sarà la volta della 2a Brigata.
L’Esercito Estone sta ricevendo 21 semoventi d’artiglieria sud coreani K9 per ammodernare il parco artiglierie formato in gran parte da obici sovietici D-30 da 122 mm, già finlandesi, e da cannoni/obici FH-70 calibro 155/39 mm, già tedeschi.
Peraltro, i D-30 non saranno ritirati dal servizio come in precedenza preventivato ma resteranno in linea fino a quando non saranno sostituiti da artiglierie di nuovo modello.
Recentemente, le Forze Armate Estoni hanno immesso in servizio i primi due lotti di fucili d’assalto LMT R-20 Rahe, di 1.500 e 4.000 armi rispettivamente, portato in Mali dal personale del Battaglione Scout ivi dislocato a supporto dell’Operazione Barkhane.