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Rendering dell’LHD Anadolu L400
(foto: Aselsan)

La storia della Anadolu risale al 2013 quando la Türk Deniz Kuvvetleri annunciò l’intenzione di varare un nuovo programma di acquisizione di una LPD/LHD per una spesa totale di 375 milioni di euro. Due anni prima, nel maggio del 2011, la nave ammiraglia della Armada Espanola costruita da Navantia, la Juan Carlos I, attraccò al porto di Istanbul fermandosi per 5 giorni durante i quali vennero eseguite alcune manovre aeree con elicotteri ed Harrier alla presenza di autorità militari e civili turche[1]. Il 27 dicembre 2013 fu proprio scelto il design della Juan Carlos I per la costruzione della nuova unità turca con main-contractor il cantiere navale Sedef. Nel maggio 2015, dopo oltre un anno di negoziazioni, venne ufficializzato il contratto tra il sottosegretario delle industrie della difesa (SSM) e il cantiere navale con la definizione delle specifiche tecniche[2]. Il punto forte del progetto, su cui sono state spesi fiumi di parole, è l’alta percentuale di equipaggiamenti Made in Turkey. Inizialmente, la Anadolu avrebbe dovuto essere ottimizzata per il solo utilizzo di mezzi ad ala rotante ma con la decisione di dotarsi anche di un certo numero di F-35B la nave venne riadattata per poter operare fino a 10 F-35B e 12 elicotteri quando configurata come “portaerei leggera”. La costruzione iniziò ufficialmente il 30 aprile 2016 con una cerimonia durante la quale il Presidente della Repubblica Tayyip Erdogan nel suo discorso sottolineò, per la prima volta in pubblico, che la Anadolu sarebbe stata la prima portaerei della Marina Turca ad operare gli F-35B[3][4]. I recenti attriti con governo statunitense, a causa dell’acquisto turco dei sistemi di difesa S-400 russi, oltre ad aver bloccato e messo sotto serio pericolo l’intera partecipazione turca al programma JSF, hanno di conseguenza allontanato, forse definitivamente, la possibilità di acquistare i 16 F-35B richiesti dalla Marina Turca[5]. L’utilizzo degli STOVL “non F-35” sembra sempre più remoto tenuto conto che la Royal Navy ha venduto i Sea Harrier come pezzi di ricambio all’US Marine Corps[6], l’Aviazione Navale italiana riscontra alcune lacune nell’efficienza degli Harrier alla soglia ormai dei venticinque anni di intensa attività e l’Armada Spagnola si ritrova nella condizione di non aver alcun sostituto al progressivo degrado della propria flotta aerea[7]. Per una unità modificata in corso d’opera proprio per operare con velivoli STOVL/VTOL e dotata di un vistoso skyjump (che toglie 2 potenziali spot per elicotteri) si tratta di una gravissima problematica.

Struttura

La struttura della nave presenta molte similitudini con la Juan Carlos I dalla quale deriva( il progetto Navantia Atlas 260009[8]. La Anadolu è pressoché simile in tutte le caratteristiche tecniche alla cugina spagnola rispetto alla quale è sensibilmente più pesante. La nave in base alle esigenze può essere configurata come nave da sbarco (LHD) o come portaerei leggera andando a modificare gli spazi interni. La capacità come LHD è di 4 LCM o 2 LCAC con un bacino allagabile di 69,3 metri per 16,80 metri. Il ponte di volo, dotato di un vistoso skyjump inclinato di 12° (stessa inclinazione di quello presente sulla C550 Cavour), conta 8 spot ed è dotato di 2 elevatori. Del progetto di Navantia ne sono state realizzate praticamente due versioni. Una, come la Juan Carlos I e la Anadolu progettate con una spiccata predisposizione per le operazioni aeree ed una seconda, nata dalle esigenze della Marina Australiana, la classe Canberra, per svolgere primariamente operazioni anfibie[9]. Il design della Anadolu è stato, come precedentemente scritto, modificato per poter operare una componente aerea ad ala fissa. Inizialmente, infatti, lo skyjump non era previsto, ed al posto dell’elevatore di prua vi era una semplice “botola” mentre la gru era stata sostituta con una simile ma di portata maggiore ed vi erano altri piccoli accorgimenti[10]. Le operazioni di volo sarebbero state dunque limitate agli elicotteri[11]. Queste modifiche vennero intraprese con la consapevolezza che la Turchia avrebbe ricevuto gli F-35B. I recenti attriti con Washington hanno allontanato il JSF dalla Turchia privando de facto la Anadolu della propria componente aerea ancor prima che la nave sia entrata in servizio. Si potrebbe dire, al netto degli eventi, che l’aver scelto di dotarsi di una versione più portaerei leggera che LHD sia stata una scelta quantomeno azzardata. Esattamente la situazione opposta si sta verificando in Australia dove il dibattito sulla possibilità di imbarcare gli F-35B nelle due navi classe Canberra è diventato sempre più intenso, malgrado le due unità non siano state specificatamente progettate per tale impiego[12].

Propulsione e autonomia

La Anadolu si affida ad una innovativa propulsione FEP (Full Electric Propulsion) come la Juan Carlos I e la Classe Canberra. Non vi è nessun collegamento tra i generatori diesel trifase e l’asse portaelica. La stessa soluzione tecnica è stata impiegata sui cacciatopedinieri inglesi Type 45. Diversamente dalle “cugine” spagnola ed australiane, la Anadolu si affida solamente a generatori diesel, non impiegando alcuna turbina a gas consentendo comunque di eguagliare la velocità e l’autonomia della nave da cui deriva[13]. I generatori sono cinque 16V 32/40 della MAN da 8 MW, gli stessi installati sulle navi della classe Canberra australiana. I pod per la propulsione sono due eSIPOD della Siemens da 11MW[14] che consentono di “eliminare” il tradizionale timone aumentando l’efficienza idrodinamica della nave. Per facilitare ulteriormente le manovre sono presenti due bow-thruster da 1500 Kw[15]. In caso di necessità, un generatore diesel di emergenza è in grado di generare 950 kW. Nel primo semestre del 2017 la Marina Australiana ha riscontrato alcune problematiche relative al design dei propulsori azimutali che hanno costretto le navi a periodi di manutenzione prolungati in bacino di carenaggio[16][17]. Ad una velocità di 15 nodi la Anadolu raggiunge un’autonomia di 17 000 km del tutto simile alla Juan Carlos I ed alla classe Canberra[18], laddove la USS Wasp raggiunge i 17 600 km a 18 nodi. L’autonomia si rileva una componente non di poco conto considerato che la Marina Turca, con la nuova politica estera imposta dal Presidente Erdogan, intende operare in aree del mondo molto distanti dalla penisola anatolica con una nave da proiezione di potenza come la Anadolu[19]. Tale requisito è fondamentale per la Marina Turca per poter raggiungere il rango di global power.

Armamento

Sulla Anadolu trovano posto 4 torrette Aselsan da 25 mm e 3 da 12,7 mm tutte controllate da remoto e due Ciws Phalanx da 20 mm. Le 4 torrette Aselsan STOP da 25 mm sono basate sull’Oerlikon KBA; sono a controllo remoto, adottano un disegno stealth, stabilizzazione a due assi e tracking automatico del bersaglio[20]. Le ottiche si trovano a destra della canna e comprendono un sistema video a lungo raggio ad alta sensibilità a raggi infrarossi oppure un sistema di telecamere TV durante le operazioni diurne[21]. La prima unità a ricevere tali sistemi d’arma avrebbe dovuto essere il rifornitore di squadra Moawin della Marina pakistana secondo un contratto stipulato nel luglio 2015[22]. All’ingresso in servizio peraltro la nave in questione non era dotata di tale armamento bensì di due mitragliere a controllo remoto da 12.7 mm[23]. La Anadulu è dunque la prima nave ad adottare tale tipo di armamento. Le tre torrette Aselsan STAMP da 12,7 mm sono anch’esse dotate di sistemi elettronici di puntamento ogni-tempo e di stabilizzazione su due assi. La scheda tecnica riporta un rateo di fuoco di 1.250 colpi al minuto ed una mobilità di 60°/s. Il sistema d’arma ravvicinato è composto, da progetto, da due Phalanx Mk15. I recenti attriti tra Washington e Ankara possono aver fermato la vendita di tali sistemi tenuto conto che una autorizzazione preliminare è stata approvata dal Dipartimento di Stato nel maggio 2015 per la consegna di 4 sistemi Mk15 Block 1B e la conversione di 17 Mk 15 da Block 0 a Block 1B ma non è seguita poi l’ufficializzazione del contratto[24]. Le uniche unità turche ad aver installato un sistema Phalanx sono i rifornitori di squadra Classe Akar[25]. Nel caso in cui l’ordine turco non si dovesse concretizzare il naturale sostituto potrebbe essere lo Sea Zenith seppur si tratti di un sistema non più recentissimo. Nei modelli presentati al pubblico i due Ciws Phalanx sono posizionati nel lato di dritta: uno a prua sopra un “rialzo”, che emerge anche delle immagini della nave in costruzione, ed il secondo verso poppa sopra la sovrastruttura. Nel 2016 sulla unità classe Canberra sono iniziati gli studi per l’installazione di tre Phalanx Mk-15 ma ad aprile 2019 non risultano ancora implementati[26].

Capacità da portaerei leggera

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Volendo dribblare le polemiche tra Washington e Ankara dando per scontato l’arrivo degli F-35B alla Marina turca, potrebbero trovare l’imbarco un massimo di 12 velivoli sulla Anadolu. A questi, secondo i dati ufficiali, si possiamo affiancare 12 elicotteri medi portando quindi il totale a 24 aeromobili tra ala fissa ed ala rotante. Come già successo anni addietro per il caso Cavour, il numero massimo di velivoli imbarcabili non rappresenta in modo veritiero la vera capacità della nave. La Anadolu ha un ponte di volo lungo complessivamente 202 metri e largo 32 metri dove trovano posto 6 spot per elicotteri medi oppure quattro per elicotteri pesanti tipo CH-47. Gli elevatori sono posizionati uno a poppa e l’altro a prua sul lato di dritta davanti alla sovrastruttura e sono progettati per movimentare l’F-35. Nell’hangar, che può essere diviso nel caso si usi una configurazione mista CVL/LHD, possono trovare posto un massimo di 19 F-35 o di 30 elicotteri medi o fino a 10 CH-47D oppure una combinazione, la più probabile, di 12 elicotteri e 12 F-35. I CH-47, in caso di trasporto in hangar, devono essere movimentati con le eliche smontate a causa degli spazi interni.

L’F-35B e l’AV-8B sono gli unici velivoli in grado di operare dalla Anadolu. Recentemente, la Turchia si è dimostrata una delle poche nazioni a sviluppare diversi tipi di velivoli a pilotaggio remoto. Tenuto conto della presupposta mancanza di velivoli ad ala fissa manned si fa sempre più strada la possibilità di avere una Anadolu con una componente mista tra elicotteri e droni. L’elicottero di attacco indicato per essere imbarcato è il T-129 ATAK prodotto dalla turca TAI, anche per ragioni di sponsorizzazione del prodotto, mentre per la parte utility l’S-70 Sea Hawk rappresenta la soluzione più ideale essendo già stato pensato per un utilizzo navale e con la possibilità anche di fornire capacità ASW. Sul lato unmanned, a marzo 2019, ha iniziato ad effettuare le prove per operare tra le fila della marina turca il Bayraktar TB2 prodotto dalla Kale-Baykar ed in servizio oltre che nelle forze armate turche anche presso Qatar ed Ucraina[27]. Una altra potenziale piattaforma potrebbe essere l’ANKA-B prodotto dalla TAI che rientra nella classe degli UAV MALE (Medium Altitude Long Range)[28]. Entrambi i prodotti non sono però ancora in grado di poter competere con le controparti occidentali e sono ancora in corso studi e prove tecniche.

Capacità da nave da sbarco

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La vera specialità della Juan Carlos I e delle sue derivate è la capacità aeromobile. Il ponte di volo è abbastanza grande da poter eseguire operazioni di volo con elicotteri grazie a sei spot per elicotteri medi e quattro per elicotteri pesanti. La nave è ripartita in un ponte sotto a quello di volo riconfigurabile come hangar per aerei oppure per ripartire mezzi leggeri/medi per una superficie di 1.180 m2 per containers e 27 mezzi da assalto anfibio (AAV). Il ponte inferiore è diviso tra la parte allagabile di 1,410 m2 69,3 di lunghezza per 16,80 metri di larghezza dove possono trovare posto quattro Landing Craft Mechanics (LCM) o due Landing Craft Air Cushion (LCAC) o due Landing Craft Personnel Vehicles (LCVP) e una superficie di 1.410 m2 per mezzi pesanti (capacità di 29 MBT e container).

Caratteristica Anadolu (L-408)[29] Juan Carlos (L-61)[30][31] Trieste (L-9890)[32]
Lunghezza 231 metri 231 metri 245 metri
Larghezza 32 metri 32 metri 47 metri
Pescaggio 6,9 metri 6,9 metri 7,2 metri
Dislocamento 27 436 tonn. 26 000 tonn. 33 000 ton.
Ponte di volo 202 mt x 32 mt (8 spot) 202 mt x 32 mt (8 spot) 230 mt x 36 mt (9 spot)
Hangar 990 mt qd* 1000 mt qd* 2200 mt qd*
Bacino 69,3 x 16,8 mt 69,3x 16,8 mt 55 x 15 mt
Velocità massima 21 nodi 21 nodi 25 nodi +
Propulsione 5 generatori diesel MAN da 8000 KW2 SiPOD Siemens da 11 MW2 propulsori elettrici 15 MW 1 turbina a gas da 19,75 MW2 generatori diesel da 7,86 MW2 propulsori elettrici da 11 MW 2 turbine a gas Rolls-Royce MT30 da 32 MW cadauna2 generatori diesel MAN 20V32/44CR da 11 MW2 propulsori elettrici da 5,2 MW
Range 17 000 km (a 15 nodi) 17 000 km 8 (a 15 nodi) 13 000 km (a 16 nodi)
Equipaggio 261 433 (+ op. aeree) 460 (+ op. aeree)
Armamento 4 torrette Aselsan STOP remotizzate da 25 mm3 torrette Aselsan STAMP remotizzate da 12.7 mm2 Mk 15 Phalanx (CIWS) 1 VLS per missili ESSM o RAM4 torrette Oerlikon da 20 mm (CIWS) 3 cannoni Oto Melara da 76/62 Super Rapido con munizionamento MF Davide3 torrette Oto Melara KBA 25/80 remotizzate2 lanciarazzi Leonardo ODLS-202 VLS A-50 da 8 celle per missili MBDA Aster 15/30
Sky jump 12° 12°predisposta

*nave allestita in modalità LHD


[1] http://www.defense-aerospace.com/articles-view/release/3/126068/spain-touts-latest-lhd-ship-to-turkey.html

[2] http://blogs.plymouth.ac.uk/dcss/2015/05/11/turkey-signs-contract-with-navantia-sedef-for-the-construction-of-a-light-aircraft-carrier/

[3] https://turkishnavy.net/2016/05/02/the-construction-of-the-multipurpose-amphibious-assault-ship-tcg-anadolu-has-started/

[4] https://www.dailysabah.com/defense/2018/06/21/f-35-fighter-jets-to-arrive-in-turkey-in-2020-fm-cavusoglu-says

[5] https://www.janes.com/article/86622/turkey-plans-to-buy-f-35b-stovl-version-but-its-entire-jsf-project-is-under-threat

[6] https://www.bbc.com/news/uk-15876745

[7] https://www.blogbeforeflight.net/2019/01/spanish-harrier-replacement-f-35b.html

[8] https://www.navantia.es/wp-content/uploads/2018/05/ATHLAS-26000_.pdf

[9] http://www.military-today.com/navy/juan_carlos.htm

[10] Tukey Defence, Volume 8, Issue 51, Year 2014, Page 52-54, ISSN 13065998

[11] Amphibious Warfare Ships. The Navantia Achievements, IDS, Francisco Laita and Maria Arnaiz

[12] https://thediplomat.com/2019/02/the-f-35b-and-australias-canberra-class-still-a-chance/

[13] World Naval Review 2017, Seaforth, Edited by Conrad Waters Page 209

[14] https://www.industry.siemens.com/verticals/global/en/marine/products-and-solution/propulsion/pages/sishipesipod-pod-drive.aspx

[15] Defence Industry Bulletin, Issue 6, July 2015, Page 20

[16] https://www.abc.net.au/news/2017-05-19/navy-cant-rule-out-design-faults-as-cause-of-ships-problems/8542382

[17] https://www.defenceconnect.com.au/maritime-antisub/2242-lhd-pod-problems-still-ongoing

[18] https://www.navantia.es/wp-content/uploads/2018/05/ATHLAS-26000_.pdf

[19] https://www.defenceturkey.com/en/content/tcg-anadolu-lhd-a-naval-platform-that-will-multiply-the-power-projection-capability-of-turkish-navy-3335

[20] https://www.aselsan.com.tr/en-us/press-room/Brochures/Weapon-Systems/STOP_ENG.pdf

[21] https://www.aselsan.com.tr/en-us/capabilities/weapon-systems/remote-weapon-platforms/25-mm-stop-remote-controlled-stabilized-naval-gun-system

[22] http://www.navyrecognition.com/index.php/news/defence-news/year-2015-news/july-2015-navy-naval-forces-defense-industry-technology-maritime-security-global-news/2935-aselsan-stop-25mm-remote-weapon-stations-for-pakistan-navy-fleet-tanker-project.html

[23] https://www.naval-technology.com/projects/pn-fleet-tanker/

[24] https://www.naval-technology.com/news/newsus-to-deliver-mk-15-phalanx-ciws-upgrades-for-turkish-navy-4582979/

[25] https://turkishnavy.net/auxiliaries/akar-class/

[26] http://alert5.com/2016/07/07/canberra-class-lhds-to-be-protected-by-phalanx-ciws/

[27] https://www.dailysabah.com/defense/2018/12/17/bayraktar-tb2-uavs-make-first-flight-for-turkish-naval-forces

[28] https://turkishnavy.net/2018/04/30/turkish-navy-started-to-operate-uavs/

[29] https://turkishnavy.net/new-type-lhd-class/

[30] http://www.armada.mde.es/ArmadaPortal/page/Portal/ArmadaEspannola/buquessuperficie/prefLang-es/02lhd-juan-carlos-i–03lhd-juan-carlos-i-l-61

[31] https://www.naval-technology.com/projects/juan-carlos/

[32] http://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/mezzi/nuovi_progetti_2/Pagine/lhd.aspx

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