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Limitazione all’attività oceanica per gli ACV del Corpo dei Marines

Un altro incidente, attualmente sotto investigazione, ha costretto il Corpo dei Marines a limitare le attività oceaniche degli ACV 8×8, fino a quando non saranno chiarite le cause dall’apposita commissione di inchiesta a tal fine nominata.

L’incidente non ha creato problemi ad alcuno dei tre membri dell’equipaggio; nessuno ha riportato lesioni ed ha avuto necessità di cure ospedaliere.

Il veicolo, assegnato alla Assault Amphibian School, a seguito dell’attività in acque oceaniche si è ribaltato sulla risacca nel corso di un’operazione di addestramento, presumibilmente per una causa meccanica. L’ACV incidentato, fino a ieri, doveva essere ancora recuperato.

Fino a nuovo ordine l’USMC ha vietato agli ACV di entrare in acqua e navigare (“surf”) nonché sbarcare su spiagge oceaniche mentre sono autorizzate le manovre a terra ed in acque protette; pertanto, gli ACV possono lanciarsi in acqua e navigare a riva dal bacino allagabile delle navi da trasporto ed assalto anfibio, verso un porto protetto con moli e spiagge sabbiose.

La nuova sospensione sopraggiunge a sole tre settimane dalla autorizzazione a riprendere tutte le operazioni dopo la precedente sospensione impartita a causa dell’avvenuto anomalo ribaltamento di un altro ACV in addestramento, peraltro, anche esso senza conseguenze per l’equipaggio e per la squadra trasportata.

Gli ACV 8×8 sono fondamentali e vitali per l’USMC perché sono i sostituti degli AAV-7 che, dopo una serie di incidenti anche mortali, non sono più autorizzati alle operazioni da sbarco in mare aperto e rimangono in uso solo come veicoli da trasporto e supporto al combattimento.

Foto BAE Systems/USMC

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