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L’impegno italiano nella crisi ucraina-russa

Nell’informativa alla Camere sulla guerra in atto tra Russia e Crimea il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, a seguito del Consiglio Supremo di Difesa tenuto al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei Ministri competenti ed il vertice delle FF.AA., ha indicato agli Onorevoli e Senatori le misure militari e non messe in atto per fronteggiare la crisi.

Nel suo discorso il Presidente Draghi ha affermato che «Le forze italiane che prevediamo essere impiegate dalla NATO sono costituite da unità già schierate in zona di operazioni – circa 240 uomini attualmente schierati in Lettonia, insieme a forze navali, e ai 4 velivoli (Eurofighter F2000 n.d.r.) in Romania; e da altre che saranno attivate su richiesta del Comando Alleato.

Per queste – ha continuato il Presidente del Consiglio Mario Draghi- siamo pronti a contribuire con circa 1400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili».

Questi rinforzi potrebbero essere schierati tra Polonia e Paesi Baltici le aree della NATO più esposte ad un’eventuale azione da parte di Mosca.

Da notare che ieri in Estonia, il più settentrionale degli Stati Baltici, quindi in teoria il meno interessato agli effetti della guerra in corso tra Russia ed Ucraina, è stato decretato lo stato di emergenza, innalzando tutte le soglie di allarme e mobilitando le Forze di Difesa.

E’ prevedibile che, al momento, le risorse “spaziali” italiane siano concentrate sul Mar Nero e sull’Ucraina con i satelliti di osservazione della costellazione COSMO-Skymed e con il satellite “spia” OPTSAT 3000 mentre le risorse “elettroniche” (ELINT/SIGINT/COMINT) disponibili siano osservando i movimenti della Marina Russa uscita in forze dalla base siriana di Tartus in concomitanza con l’esecuzione dell’esercitazione NATO “Dynamic Manta 2022” che vede impegnate otto Marine Alleate con quattro sottomarini (convenzionali e a propulsione nucleare), undici navi di superficie e 4-5 MPA, velivoli da pattugliamento marittimo, sorveglianza elettronica, guerra antisommergibile e contrasto navale.

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