Non più tardi di qualche settimana fa l’India ha annullato il divieto per Leonardo di poter partecipare ad appalti per la fornitura di equipaggiamenti militari.
Puro spirito di iniziativa indiano per riallacciare rapporti con l’Italia?
Qualcosa relativo alla vicenda dei Marò?
Nuovo corso politico nazionale?
Diciamo che gli indiani sono stati costretti a dover togliere nei confronti di Leonardo questo blocco e questo apre un capitolo enorme degli ultimi decenni di procurement indiano che cerca sempre di più l’uso di tecnologie a livello nazionale.
Un alto dirigente del Ministero della Difesa indiano ha infatti affermato che la rimozione del blocco è da imputare all’assenza di alternative per l’acquisto di cannoni navali da 127 millimetri e siluri pesanti.
Non è certo una novità che l’Otobreda 127/64 così come il suo predecessore 127/54 Compatto rappresentano soluzioni quasi uniche nella loro classe.
La “ricerca” di questi cannoni da 127 millimetri è una storia lunga ma Leonardo nel 2015 era entrato nella Black List e quindi il processo si era completamente bloccato.
Leonardo era un fornitore chiave per l’artiglieria navale della Marina indiana che ha quindi dovuto continuare la produzione di navi con “solo” cannoni da 76 millimetri.
Nei progetti originali il cannone da 127/64 doveva equipaggiare i quattro cacciatorpedinieri Progetto 15B Visakhapatnam e le fregata Progetto 17A. Queste unità navali sono state varate con il 76/62 prodotto su licenza dalla Bharat BHEL.
Per tentare di ovviare a questo problema gli indiani hanno deciso nel 2019 di chiedere agli Stati Uniti l’autorizzazione all’acquisto di 13 cannoni MK-45 MOD 4 da 127 millimetri ricevendo un conto di circa un miliardo di dollari.
Ad agosto 2021 la Marina indiana ha iniziato seriamente a pensare di cestinare la proposta poiché i cannoni MK-45 sono costosi ma “le munizioni specializzate ancora di più.“
L’India è indirizzata quindi ad acquistare i cannoni 127/64 di Leonardo per poi sostituire i 76/62 sui cacciatorpedinieri classe Visakhapatnam e fregate classe Progetto 17A.
Secondo gli attuali piani sono previste sette fregate Progetto 17A e quattro cacciatorpedinieri classe Visakhapatnam che richiedono un totale di undici cannoni da 127 millimetri.
A questi vanno aggiunti almeno due esemplari da destinare a terra per l’addestramento del personale tecnico.
Considerando quanto previsto nei piani iniziali la Marina indiana dovrebbe richiedere un totale di tredici cannoni.
Per quanto invece concerne i siluri la situazione è ancora più delicata soprattutto in quelli pesanti.
La Marina indiana era interessata al siluro pesante Black Shark di WASS da 533 millimetri di diametro richiedendo ben 98 siluri per circa 300 milioni di euro.
Il siluro pesante italiano è infatti spesso associato alla vendita di battelli Scorpene e Type 209.
Il Ministero della Difesa indiano ha quindi esaminato le proposte della tedesca Atlas e della francese DCNS.
Entrambe le trattative non hanno dato il risultato sperato ed i sottomarini classe Kalvari, basati sugli Scorpene, sono armati con i siluri pesanti tedeschi AEG SUT 264 in servizio dal 1967.
Insomma, oltre che la forzata marcia indietro con un blocco che ha provocato solo ritardi per le Forze Armate indiane questo sottolinea l’importanza che OTO Melara riveste nel Sistema Paese.