Il Capo di Stato Maggiore della Indian Air Force (IAF), Maresciallo dell’Aria Amar Preet Singh, ha confermato che per il prossimo anno sono previste le consegne dei due restanti sistemi S-400, rispettivamente il quarto e quinto.
Con questi due sistemi sarà concluso il programma di consegne da parte della Russia degli S-400 Triumph nel ambito di un contratto del valore di 5,43 miliardi di dollari.
La IAF schiera già tra batterie/squadroni di S-400 Triumph per compiti di difesa antiaerea a lungo raggio e difesa antimissile.
Il Triumph (SA-21 Growler per la NATO) è progettato per la scoperta e l’ingaggio efficace di missili balistici e da crociera, bersagli ipersonici, velivoli tattici e strategici in condizioni di contromisure elettroniche e di altro tipo.
Risulta interessante notare che gli Stati Uniti, a suo tempo, non hanno esercitato nei confronti dell’India le sanzioni ai sensi del Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act o CAATSA, a differenza della Turchia, Paese NATO, che ha acquistato tale sistema e che per tale motivo è stata esclusa dal programma Joint Strike Fighter F-35, anche se adesso, dopo lunghissime polemiche, Ankara e Washington hanno in corso colloqui avanzati per risolvere la spinosa questione.
Varietà di missili impiegati
L’S-400 Triumph impiega principalmente con il sistema di controllo 30K6E la serie di missili 48N6 che consentono di colpire bersagli aerei che volano fino a 30.000 metri di quota a 250 km di distanza e sono in grado di intercettare missili balistici e da crociera in un raggio di 60 km, con una testata esplosiva a frammentazione da 143 kg.
Inoltre, il Triumph può impiegare anche i missili 40N6 che estendono la capacità di intercettazione del sistema a circa 400 km nonché i 9M96E2 per la difesa aerea a corto e medio raggio fino a 30 km.
Il sistema è usato in condizioni operative nel conflitto in corso tra Russia ed Ucraina e diversi esemplari schierati nella penisola della Crimea sono stati distrutti da missili HARM e GMLRS lanciati dalle Forze Armate di Kiev.
Foto credit @Ministero della Difesa Russo