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L’Italia al comando tattico della missione nel Mar Rosso con il cacciatorpediniere Caio Duilio

L’Italia prenderà il Comando Tattico della nuova missione discussa a livello europeo per la salvaguardia del naviglio commerciale in transito nel Mar Rosso in passaggio allo stretto di Suez.

Il cacciatorpediniere lanciamissili Caio Duilio (D 554) che è appena giunto nel teatro operativo ed attualmente opera in “supporto associato” (“associated support”) a EUNAVFOR Operazione Atalanta, costituisce il contributo navale che l’Italia darà alla nuova missione dell’EU denominata Aspides, assicurando l’unità ammiraglia con comando tattico della medesima, una volta che l’operazione multinazionale conseguirà la luce verde con il Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’Unione Europea, previsto per il prossimo 19 febbraio.

L’operazione si è resa necessaria per gli attacchi degli Houthi verso le navi commerciali in transito che rischiano di provocare un serio contraccolpo commerciale a causa dell’aumento dei prezzi dei trasporti via mare e la non praticabilità per diverse merci deperibili della rotta che doppia il Corno d’Africa.

Secondo Assoporti infatti circa il 40% degli scambi import-export dell’economia italiana avviene via mare per un totale di quasi 380 miliardi di euro.

La missione sarà quindi formata oltre che dall’Italia anche da Francia e Germania ma l’auspicio del Governo italiano è che in futuro si aggiungano anche altri paesi.

Secondo quanto confermato dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani all’arrivo di Nave Vulcano alla Spezia il 5 febbraio, la missione vedrà il Comando Tattico operato dall’Italia mentre la sede dell’operazione sarà in Grecia a Larissa.

“L’operazione è stata fortemente voluta dall’Italia con l’adesione di Francia e Germania e l’accordo è stato perfezionato anche nel lato operativo tra i Ministri della Difesa dei tre paesi. L’Italia avrà il comando operativo e sarà presente il caccia Caio Duilio [cacciatorpediniere classe Orizzonte, nda). Il comando dell’operazione sarà in Grecia, quello in zona all’Italia. Lo scopo della missione è tutelare la sicurezza impiegando tutte le contromisure necessarie per abbattere le minacce da Hormuz fino al Canale di Suez. Saranno presenti inoltre aerei francesi e tedeschi e vedremo se in futuro altre marine decideranno di partecipare” – ha affermato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso della conferenza stampa tenutasi nell’hangar di Nave Vulcano.

La Marina Militare ha dunque inviato in zona d’operazione il cacciatorpediniere lanciamissili Caio Duilio, Classe Orizzonte, che è dotata inoltre degli spazi, della logistica e dei sistemi di comunicazione in grado di assolvere al ruolo di nave comando per l’operazione.

“Oltre al fondamentale contributo in termini di assetti navali, per cui ci poniamo l’obiettivo di garantire la sostenibilità dell’impiego continuativo di almeno una nave nel Mar Rosso per 12 mesi” ha affermato il Ministro della Difesa Guido Crosetto in occasione dell’informativa alle Commissioni Difesa di Camera e Senato lo scorso primo febbraio, “la Difesa italiana sta valutando anche la possibilità di fornire assetti aerei con capacità di sorveglianza e raccolta dati”.

Il riferimento riguarderebbe la capacità di sorveglianza aerea a lungo raggio offerta dalla piattaforma dell’Aeronautica Militare rappresentata dal Gulfstream G550 CAEW (Conformal Airborne Early Warning). Quest’ultima fornirebbe importanti informazioni circa la situazione tattica sul campo inviando preziosi dati alle unità navali che potranno quindi scoprire in anticipo l’avvicinarsi di una possibile minaccia valutandone la pericolosità rispetto al traffico commerciale, oltre a fornire una sorveglianza generale del teatro d’operazioni a vantaggio delle sicurezza delle piattaforme civili e militari.

Il cacciatorpediniere lanciamissili Caio Duilio con il suo sistema missilistico di difesa aerea Eurosam PAAMS-E (Principal Anti-Air Missile System – Empar) con sei gruppi di lancio verticali (VLS, Vertical Launching System) Naval Group Sylver A50 da 8 celle per un totale di 48 missili della famiglia Aster (15 e 30) prodotti da MBDA, C2 ed il radar multifunzionale 3D EMPAR SPY-790 sviluppo e prodotto da Selex Sistemi Integrati (oggi Leonardo), unitamente al radar per la scoperta aerea lontana (LRR, Long Range Radar) 3D BAE Systems/Thales S1850M, assicurerà la difesa delle unità commerciali scortate e militari in zona contro minacce missilistiche ed aeree multiple e simultanee in coordinamento con le altre unità navali grazie ai sistemi di comando, controllo e comunicazioni con data link e satellitari di Leonardo.

La difesa a minori distanze è fornita da tre affusti Leonardo Super Rapido da 76/62 mm in configurazione Strales forniti da Leonardo in grado d’impiegare munizionamento guidato DART (Driven Ammunition Reduced Time of flight) con sistema di direzione del tiro integrato per l’ingaggio di minacce missilistiche ed asimmetriche sia aeree che di superficie. I tre affusti vengono gestiti da due sistemi di controllo del tiro elettro-ottiche/radar di Leonardo mentre sulle distanze più ravvicinate possono essere utilizzate le due mitragliere Leonardo Oerlikon KBA da 25/80 mm.

L’unità è inoltre predisposta per l’imbarco di un massimo di otto missili antinave/land strike Teseo Mk2A.

Il caccia ha una componente elicotteristica in grado d’impiegare missili antinave MBDA Marte Mk2/S.

La protezione passiva è assicurata dal sistema di guerra elettronica del consorzio Elettronica/Thales con sistemi RESM/RECM, in aggiunta a lanciatori per decoy contro minacce aeree e subacquee. Come anticipato i caccia Orizzonte sono in grado d’imbarcare un comando complesso multinazionale, come quello dell’Operazione Aspides.

In occasione dell’informativa alle Commissioni Difesa, Il Ministro Crosetto ha colto l’occasione per agganciarsi a una criticità del processo per l’autorizzazione delle missioni internazionali che aveva già evidenziato nei precedenti interventi. “Quanto sta cadendo nel Mar Rosso ha fatto risaltare ancor di più i limiti della legge 145/2016 e ci ha spinto all’elaborazione di uno strumento normativo migliorato che consente al paese di dotarsi di una migliore e più efficace capacità di risposta alle crisi e alla crescente instabilità che ne deriva potendo contare su procedure di impiego immediato delle Forze Armate nonché conferendo maggior flessibilità operativa di impiego alle unità e alle forze operanti in una stessa area geografica. Al tempo stesso era necessario individuare e approntare altrettanto rapidamente forze ad altissima prontezza da impiegare all’insorgere di una crisi o emergenze. Ma questo verrà senza nulla togliere le prerogative ruolo del parlamento che resteranno centrali”, prevedendo una procedura accelerata con decisione delle Camere entro cinque giorni dalla deliberazione del Consiglio dei Ministri. Tutto ciò è stato perseguito con il recente disegno di legge di modifica della legge 21 luglio 2016, n. 145, legge quadro che regola la partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali, su proposta del Ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 25 gennaio.

Sempre in occasione del medesima informativa, Il Ministro Crosetto ha voluto sottolineare che “il quadro che si va delineando prefigura un accresciuto impiego di capacità della Difesa nella regione non preventivabile in fase di predisposizione delle assegnazioni finanziari per gli impegni del 2024, dico sin d’ora difficilmente compensabile attraverso una revisione e rimodulazione in senso riduttivo degli altri impegni in altre aree di crisi. Ritengo dunque che il nostro impegno per la sicurezza del Mar Rosso e in altre aree di crisi deve trovare ristoro attraverso finanziamenti aggiuntivi che vanno oltre il perimetro previsto con la recente approvazione della legge di bilancio.”

Immagine di copertina: Marina Militare

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