Negli ultimi anni, l’India ha intrapreso un percorso ambizioso verso l’autosufficienza nel settore della Difesa, con particolare attenzione allo sviluppo di capacità indigene di ricerca e sviluppo (R&S) nel ambito dell’iniziativa “Make in India”. Tuttavia, permangono sfide significative che ostacolano il pieno raggiungimento di questi obiettivi.
Investimenti insufficienti in R&S
Nonostante gli sforzi, l’India investe solo lo 0,65% del suo PIL in R&S, una percentuale significativamente inferiore rispetto a Paesi come gli Stati Uniti (2,83%) e la Corea del Sud (4,8%). Questo basso livello di investimento limita la capacità del Paese di sviluppare tecnologie avanzate e di competere a livello globale. Per ottenere tale risultato è essenziale aumentare gli investimenti, sia pubblici che privati, per colmare questo divario.
Ritardi nel progetto del caccia TEJAS

Il programma del caccia leggero TEJAS MK-1A, progettato per rafforzare le capacità dell’Aeronautica Militare Indiana (IAF), ha subito ritardi significativi. Problemi nella catena di fornitura, in particolare riguardanti la consegna dei motori F404 da parte di General Electric, hanno posticipato le consegne previste, influenzando negativamente la prontezza operativa della IAF.
I consistenti ritardi accumulati nella consegna dei propulsori hanno costretto Hindustan Aerospace Limited (HAL) a costruire decine di TEJAS MK-1A senza motori, per non incidere sui ritmi di produzione e sulla filiera, che, ovviamente, non sono stati consegnati alla IAF.
La stessa HAL ha annunciato la volontà di raddoppiare la linea di produzione del TEJAS ma questo sarà possibile solo allorquando le consegne dei motori F404 prodotti su licenza in India raggiungeranno un ritmo stabile di consegne e, comunque, il tempo stimato per avviare il raddoppio è di almeno un anno e mezzo.
Preoccupazioni espresse dai vertici dell’Aeronautica
Il Capo di Stato Maggiore dell’IAF, Air Chief Marshal AP Singh, ha espresso frustrazione per i ritardi nella produzione del TEJAS, sottolineando l’impatto negativo sulla capacità operativa dell’Aeronautica. Ha inoltre evidenziato la necessità di coinvolgere il settore privato per accelerare la produzione e rispettare le scadenze previste.
Iniziative governative per gromuovere l’autonomia
Il Governo indiano ha implementato diverse politiche per promuovere l’autosufficienza nella Difesa, tra cui l’aumento del limite per gli investimenti diretti esteri (FDI) e l’enfasi sulla produzione indigena. Tuttavia, l’efficacia di queste iniziative dipende dalla loro attuazione pratica e dalla capacità di superare le sfide esistenti.
Avversione al Rischio e Intolleranza al Fallimento
Il Dr. Samir V. Kamat, presidente della Defence Research and Development Organisation (DRDO), ha evidenziato una cultura diffusa di avversione al rischio e intolleranza al fallimento in India. Questa mentalità porta spesso a evitare progetti innovativi e all’adozione di iniziative meno impegnative, rallentando così il progresso tecnologico. Il Dr. Kamat ha sottolineato la necessità di un cambiamento culturale che permetta di accettare il fallimento come parte integrante del processo di innovazione.
Conclusione
Per realizzare pienamente le sue aspirazioni nel settore della difesa, l’India deve affrontare le sfide culturali e strutturali che ostacolano l’innovazione. Ciò richiede un aumento significativo degli investimenti in R&S, una maggiore tolleranza al rischio e al fallimento, e una collaborazione più stretta tra il settore pubblico e quello privato. Solo attraverso un approccio olistico e determinato l’India potrà emergere come leader globale nella tecnologia della difesa.