Il Segretario Generale dell’ ONU, il portoghese Antonio Guterres, in una lettera inviata ai 37.000 dipendenti del Segretariato delle Nazioni Unite ha affermato che se necessario saranno effettuate “eccezionali misure temporanee” per consentire il pagamento degli stipendi.
L’ombra del debito
Le Nazioni Unite stanno infanti “combattendo” una battaglia contro il deficit attestato a quota 230 milioni di dollari.
Per cercare di limitare le spese Guterres ha proposto di posticipare le conferenze, le riunioni e di ridurre i servizi. Restrizioni anche nei viaggi di lavoro che saranno autorizzati solo se strettamente necessari.
Il Segretario Generale ha affermato che solo il 70% del budget totale per il 2019 è stato versato dai paesi membri. Mancherebbero all’appello circa 1,3 miliardi di dollari dei 5,4 a budget (escluse spese per operazioni di peacekeeping).
I paesi non pagano…
Dei 193 paesi nell’ONU solo 129 hanno versato completamente loro quota annuale e appena 34 hanno pagato la quota entro il termine fissato del 31 gennaio di ogni anno.
L’Italia, settima al mondo per contribuzione con 92 milioni di euro, ha pagato dopo il termine di pagamento.
Gli Stati Uniti, che sono responsabili del 22% dell’intero budget, pagano normalmente in ritardo poiché il loro anno fiscale finisce a novembre.
Tra i 64 paesi che devono ancora pagare l’intera quota figurano: Afganistan, Bangladesh, Brasile, Repubblica Centro Africana, Nord Corea, Iran, Israele, Messico, Oman, Filippine, Sud Corea, Arabia Saudita, Sri Lanka, Venezuela, Comore, Guinea Bissau, San Tomé e Príncipe e Somalia oltre ai già citati Stati Uniti.
Tagliare le spese
Diverse nazioni tra cui l’India e gli Stati Uniti per mezzo dei loro ambasciatori e delegazioni hanno portato avanti proposte per tagliare i fondi a diversi enti come: UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development), UN Economic Commission for Africa, l’UN Economic and Social Commission for Asia and the Pacific, UN Economic Commission for Latin America and the Caribbean e UN Economic and Social Commission for West Asia.
Una sorta di spending review in seno all’ONU.