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L’unico satellite per telecomunicazioni venezuelano, costruito in Cina, si è rotto

Il Venezuela, dopo una prima fase di incertezza, ha ufficialmente affermato che l’unico satellite per telecomunicazioni operato dal Governo, il VeneSat-1, è fuori uso.

Il costruttore del satellite, la cinese CGWIC, ha affermato che la causa del problema potrebbe risiedere in un guasto ai pannelli solari.

I primi ad accorgersi che qualcosa non andava, quando ancora Carcas nicchiava, sono state le compagnie americane AGI e ExoAnalytic Solutions che sono dotate di strumenti per il tracking dei satelliti. Il VeneSat-1 il 13 marzo è stato “visto” rotolare al di fuori della propria orbita geostazionaria apparentemente senza controllo.

Solo il 25 marzo il Ministro della Scienza e della Tecnologia, dopo che la notizia era divenuta di pubblico dominio, ha confermato: VeneSat-1 è perso ma la causa non è ancora chiara.

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Fu Zhiheng, vice presidente esecutivo della cinese CGWIC che ha costruito il satellite, ha affermato, al noto portale specializzato spacenews.com, che la causa potrebbe risiedere in un guasto ai pannelli solari. Il VeneSat-1, senza energia elettrica, non sarebbe stato in grado di effettuare le manovre di riposizionamento previste.

Il guasto avrebbe riguardato dunque entrambi gli array solari lasciando il satellite con la sola alimentazione delle batterie, di sole poche ore. Normalmente, in questi casi, l’autonomia rimasta delle batterie viene usata per portare il satellite in orbite più alte per evitare che possa divenire un problema per gli altri satelliti quando rimarrà senza alimentazione elettrica.

VeneSat-1

Il VeneSat-1, chiamato anche Simón Bolívar, è frutto dell’accordo nel 2005 tra la CGWIC (China Great Wall Industry Corp.) e il Governo venezuelano con lo scopo di supportare le telecomunicazioni e la locale industria televisiva/film nonché raggiungere le aree più remote del paese per scopi istituzionali/educativi.

Il satellite venne lanciato il 29 ottobre 2008 da un vettore CZ-3B/G2 e avrebbe dovuto avere una aspettativa di missione di 15 anni. Secondo la programmazione originale avrebbe dovuto essere rimpiazzato nel 2024 dal VeneSat-2.

Basato sulla piattaforma satellitare DFH-4 era dotato dei seguenti trasponditori: 14 in C-band, 12 in Ku-band and 2 in Ka-band.

Le zone coperte dal satellite erano:

  • Banda C: Centro e Sud America, Regione Caraibica;
  • Banda Ku: Bolivia, Cuba, Repubblica Domenicana, Haiti, Paraguay, Uruguay e Venezuela;
  • Banda Ka: Venezuela;

Il VeneSat-1, malgrado la fine prematura della propria missione, è stato fondamentale per vari aspetti sociali ed economici del paese sudamericano. Per approfondire l’ argomenti si rimanda a: The role of Venesat-1 satellite in promoting development in Venezuela and Latin America.

DFH-4

Chinese Satellite Programs: An Internal View | SpringerLink

Il VeneSat-1 è l’unico dei 3 satelliti costruiti dalla CGWIC sulla piattaforma DFH-4, ad aver funzionato. Il primo, SinoSat-2, ebbe un guasto poco dopo il lancio causato dal fatto che i pannelli solari non si dispiegarono completamente.

NigComSat-1

Il secondo, NigComSat-1, nel 2008 ha sofferto dello stesso problema di quello venezuelano.

Запуск китайского спутника Zhongxing-18 (ChinaSat-18) мог ...

Il primo DFH-4E, ChinaSat-18, basato su una evoluzione della piattaforma DFH-4 ha avuto un guasto all’impianto elettrico lo scorso anno poco dopo il lancio. Il satellite, costruito dalla CAST, era assicurato per 250 milioni di dollari.

Esistono comunque altri satelliti DFH-4, costruiti da altre industrie, che sono regolarmente in servizio.

VRSS-1

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Il Venezuela opera anche il satellite VRSS-1 (Venezuelan Remote Sensing Sensor-1), costruito sempre dalla CGWIC, per telerilevamento. Il costo, compreso sviluppo, lancio e assistenza è stato di 144 milioni di dollari.

Nusantara-2

Ad aprile verrà lanciato il Nusantara-2 per il Governo indonesiano, basato sempre sul DFH-4, e il problema del Simón Bolívar non sembra aver rallentato i piani.

Foto: The role of Venesat-1 satellite in promoting development in Venezuela and Latin America, Wikipedia, Gunter’s Space Page

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