Il sottomarino d’attacco a propulsione nucleare INS Chakra, noleggiato dall’India a partire dal 2012, sta rientrando in Russia con un anticipo di circa dieci mesi rispetto a quanto inizialmente pattuito tra i due Paesi.
Secondo l’emittente indiana NDTV, il motivo di tale scelta risiederebbe nel fatto c’è una “crescente inaffidabilità all’impianto propulsivo e problemi di manutenzione”.
Il battello ha passato lo stretto di Malacca scortato da navi della marina russa e indiana diretto con molta probabilità a Vladivostok.
E’ la seconda volta che l’India “noleggia” un sottomarino nucleare dalla russia; la prima volta quando Mosca era ancora la capitale dell’URSSS e il Segretario Generale del Politburo era Mikhail Gorbachev.
Il K-43, classe Charlie, costruito nel 1964, fu trasferito nel 1987 alla Marina indiana ma la zona del reattore e quella del lancio missili erano manovrate da marinai russi. Per queste limitazioni il battello rientrerà in russia dopo appena tre anni.
Nell’aprile 2012 arriva a Visakhapatnam l’ex sottomarino russo Nerpa ribattezzato Chakra dalla Marina indiana in “prestito” per dieci anni, fino a dicembre 2021, ad un costo di 670 milioni di dollari.
Il sottomarino è stato coinvolto in due incidenti di diversa entità: nel 2008, mentre eseguiva prove nel pacifico, l’erronea nell’attivazione del sistema antincendio (Halon 2402) ha provocato il decesso di 20 dipendenti civili russi ed il ferimento di altri ventuno. Il secondo invece nel 2017 mentre entrava nel porto di Visakhapatnam; il danno alla parte anteriore, vicino al sonar, è stato quantificato in 20 milioni di dollari.
L’India ha introdotto in servizio, nel 2016, il sottomarino balistico nucleare INS Arihant ed il secondo battello dovrebbe entrare in servizio nel corso di quest’anno.
L’esperienza ottenuta dagli indiani grazie ai sottomarini russi è stata certamente di aiuto ma la componente dei sottomarini d’attacco SSK, dopo la partenza del Chakra, è composta da soli battelli convenzionali.