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A B-1B Lancer, tail number 85-0074, taxis at Edwards Air Force Base, California, Sept. 23, for its final flight. The aircraft is the last of 17 Lancers previously identified for divestiture by Air Force Global Strike Command and flew to the boneyard at Davis-Monthan Air Force Base, Arizona. (Air Force photo by Clay Cupit)

L’USAF completa il ritiro di 17 bombardieri B-1B Lancer

L’Air Force Global Strike Command ha concluso la dismissione di 17 bombardieri Rockwell B-1B Lancer il 23 settembre, quando l’ultimo aereo ha lasciato la base aeronautica di Edwards, in California, per volare al deposito della base aerea di Davis-Monthan, in Arizona.

La cessione del velivolo è a sostegno degli sforzi dell’Aeronautica degli Stati Uniti per modernizzare la flotta di bombardieri americani, come autorizzato dal National Defense Authorization Act.

I 17 aerei B-1B sono stati ritirati da una flotta di 62, lasciandone 45 nell’inventario attivo. Dei 17 ritirati, tre saranno impiegati per eseguire prove e test, uno sarà musealizzato mentre i restanti 13 velivoli saranno stoccati presso il deposito del 309° Gruppo di Manutenzione e Rigenerazione Aerospaziale presso l’AFB di Davis-Monthan. Quattro di questi rimarranno in una condizione rapidamente recuperabile.

Il ritiro dei 17 esemplari ha consentito al AFGSC di concentrare gli sforzi della manutenzione sui restanti 45 velivoli che sono tornati ad avere alti tassi di operatività.

I B-1B hanno avuto costante e logorante impiego negli ultimi venti anni; i diciassette aerei appena ritirati avrebbero richiesto interventi tra i dieci ed i trenta milioni per rimanere in linea.

Il prossimo futuro si chiama B-21 Raider con cinque esemplari già in avanzato stato di costruzione presso la linea di produzione di Northrop Grumman.

La notizia dell’avvenuto inizio del ritiro dalla linea dei B-1B Lancer deve essere collegata alla recentissima assegnazione a Rolls Royce del contratto per la fornitura di 608 nuovi motori F130 che serviranno a rimpiazzare i vetusti P&W TF33 oggi installati sui B-52H.

Nei programmi dell’USAF infatti il Boeing B-52H rimotorizzato ed ammodernato nell’avionica è destinato ad operare unitamente ai B-21 Lancer che prenderanno il posto anche dei 18-19 B-2 Spirit oggi in linea.

Anche i B-2 non avranno vita lunga perché hanno costi di gestione molto elevati e saranno sostituiti dai B-21 il cui punto di forza dovrebbe essere il costo d’acquisto e soprattutto i costi operativi e di manutenzione nettamente inferiori a quelli dei B-1B e dei B-2.

Pertanto, nel prossimo futuro l’Air Force Global Strike Command sarà imperniato solo su due linee di bombardieri, l’eterno B-52H che volerà sino al 2050 e sul modernissimo B-21.

Fonte USAF-Air Force Global Strike Command 

Foto USAF-Clay Cupit

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