Secondo i dati pubblicati dal Dipartimento della Difesa statunitense, l’United States Air Force (USAF) ha ridotto di quasi il 44% il numero di F-15EX Eagle II che intende acquistare.
Rispetto a quanto comunicato nello scorso anno fiscale il quantitativo di F-15EX che l’USAF si aspetta di acquisire è sceso da 144 aerei ad appena 80 con una riduzione netta di ben 64 velivoli.
Inizialmente aveva stupito il raddoppio da 12 a 24 dei velivoli che l’USAF intende acquistare per l’Anno Fiscale 2023 ma al netto dei fatti sembra che si voglia accorciare il più possibile il periodo di acquisizione dei nuovi Eagle II.
Questo provoca chiaramente un accorciamento dei tempi di consegna che vengono così ripartiti:
- FY2021: 12 aerei consegnati
- FY2022: 12 aerei in consegna
- FY2023: 24 aerei in consegna
- FY2024: 24 aerei in consegna
A questi velivoli vanno aggiunti i 2 F-15EX finanziati per la fase di RDTE (Research, Development, Test and Evaluation) e 6 che provengono da una precedente gestione, finanziaria, del programma poi razionalizzata a partire dall’Anno Fiscale 2021 (erano stati acclusi al capitolo F-15E).
Il 15 aprile 2022, il Generale Davis S. Nahom, Deputy Chief of Staff for Plans and Programs, ha affermato ad Air Force Magazine: “Il vantaggio dell’F-15EX è quello di poter trasportare armi di grandi dimensioni […] Non abbiamo bisogno di una grande flotta [di F-15EX] e lo vedrete nel nostro budget.”

Innanzitutto è necessario ricordare che l’F-15EX nasce come una piattaforma “meno costosa” dell’F-35 con cui sostituire gli F-15C le cui cellule hanno ormai raggiunto la fine della loro vita operativa.
L’USAF ha già annunciato che l’Eagle II sostituirà gli F-15C in servizio presso l’Air National Guard di Florida e Oregon.
Il primo problema nasce dal fatto che considerando i vari pacchetti che completano l’F-15EX come l’EPAWSS oppure il pod IRST il prezzo dell’Eagle II secondo alcuni analisti supera quello dell’F-35A non solo come acquisizione ma anche come mantenimento.
Gli Stati Uniti stanno velocemente andando incontro ad un nuovo salto generazionale che avverrà in un periodo relativamente breve con la presentazione al pubblico del B-21 Raider e guardando un po’ più lontano con la famiglia di sistemi NGAD.
Il Congresso potrebbe comunque forzare la mano, come già fatto in passato, per “costringere” l’USAF ad acquistare comunque tutti e 144 gli Eagle II.
Le varie decisioni che si accavallano all interno dell Usaf intorno ai vari programmi in corso dimostrano e sempre più in futuro dimostreranno, la poca chiarezza dei ” decisori” che continuano imperterriti a puntare su un aereo come l’F 35 che presto mostrerà, tragicamente, tutti i suoi limiti.