L’Integrated Test Team di Eglin AFB ha dimostrato una nuova capacità aerea a basso costo per sconfiggere le minacce marittime, eseguendo un test nel Golfo del Messico.
Infatti, un caccia bombardiere Boeing F-15E Strike Eagle in forza al 85th Test and Evaluation Squadro ha sganciato una munizione di attacco diretto congiunto (JDAM) GBU-31 modificata che ha colpito e distrutto con successo una nave bersaglio.
Trattasi del secondo secondo esperimento nella dimostrazione della tecnologia delle capacità articolari QUICKSINK portato avanti dall’USAF per mettere a punto tecnologie “a basso costo” per impieghi antinave.
Il programma QUICKSINK è una partnership tra l’Aeronautica e la Marina degli Stati Uniti e mira a fornire opzioni per neutralizzare le minacce marittime di superficie dimostrando la flessibilità intrinseca dell’ordigno JDAM.
L’arma che l’USAF e l’US Navy stanno mettendo a punto utilizza un Joint Direct Attack Munition GBU-31 dotata di un nuovo sensore di ricerca in grado di ingaggiare obiettivi marittimi fissi od in movimento a costi minimi.
La GBU-31 da 2000 libbre (908 kg) è un’arma largamente disponibile presso l’USAF e l’US Navy (nonché presso gli Alleati e partner degli Stati Uniti) e la tecnologia sviluppata nell’ambito del programma QUICKSINK permette di moltiplicare in modo esponenziale i sistemi d’arma impiegabili in funzione anti nave, basati oggi su costosi missili antinave e su siluri pesanti, altrettanto costosi, impiegati esclusivamente dai sottomarini.
Al test hanno partecipato il 96th Test Wing il cui ruolo era quello di supportare la manutenzione degli aeromobili, il coordinamento dei test, la pianificazione e la disponibilità del raggio d’azione.
Il 780th Test Squadron da solo ha impiegato 250 ore di lavoro per supportare il test e anche acquisire il relativo filmato con ben sette aerei che hanno registrato la detonazione dell’arma da varie angolazioni.
Lo stesso 780th Test Squadron ha avuto l’onere di coordinare il test del F-15E Strike Eagle da una sala di controllo per assicurarsi che l’aereo fosse nel posto giusto per raccogliere i dati richiesti per eseguire lo sgancio della JDAM contro il bersaglio navale.
Fonte USAF-Air Force Research Laboratory Public Affairs
Foto USAF-1st Lt Lindsey Heflin