
Il programma Gremlins della agenzia statunitnese DARPA (Defence Advanced Research Project Agency) ha raggiunto in traguardo importante con il primo volo dell’X-61A.
L’X-61A è il prototipo di una nuova generazione di droni in grado di volare in sciame, essere riutilizzabili e poter compiere una moltitudine di missoni.
I droni vengono rilasciati da un aereo madre e si muovono verso l’obiettivo scambiandosi dati. Una volta finita la missione l’aereo madre, attraverso un apposito sistema, recupera il drone.
La possibilità di trasportare fino a 150 pounds di carico e la capacità di volare e dialogare “in sciame” permette una certa libertà nell’installare diversi tipi di sensore accrescendo ulteriormente le capacità della formazione di droni.

L’X-61A è in grado di volare in modo completamente autonomo e può modificare la propria rotta in base alle esigenze di missione.

L’X-61A può operare a 25 miglia restando in zona di missione per 4 ore oppure a 300 miglia per 1 ora. Può raggiungere una velocità massima di crociera di Mach 0,6 e dopo un missione può essere reimpiegato nuovamente dopo meno di 24 ore (per 20 missioni).
Natuarlamente all’orizzonte c’è la possibilità di dialogare con velivoli come l’F-22 e l’F-35.
Primo volo
Il test di volo è stato eseguito a novembre presso il Dugway Proving Ground, in Utah. Un C-130 ha lanciato con successo un X-61 che, dopo aver dispiegato le ali, ha volato per quasi un’ ora e mezza. Al momento del recupero però il suo paracadute principale non si è aperto correttamente ed il drone si è schiantato al suolo.
Il team di sviluppo ha comunque raccolto tutti i dati come da programma. A disposizione per le prossime fasi del programma rimangono altri quattro X-61.
Il veicolo (l’X-61,ndr) ha fatto molto bene, dandoci la conferma che siamo sulla strada giusta e che possiamo aspettarci successi nei nostri prossimi sforzi.
Scott Wierzbanowski, Manager del programma Gremlins (DARPA – Tactical Technology Office)
Il prossimo test si terrà sempre nello Utah in autunno.