Il Presidente francese Macron ha affermato che le accuse di violazione dei diritti umani in Egitto non rappresenteranno un freno per la vendita di armi francesi dato che il Cairo combatte attivamente contro i gruppi terroristici nella zona.
L’annuncio è arrivato durante la visita del Presidente Al-Sisi a Parigi e potrebbe aprire la strada ad una nuova serie di contratti.
La posizione francese è cambiata radicalmente anche in virtù del fatto che per il passato “diniego” francese gli egiziani si sono rivolti ad altri paesi tra cui l’Italia concludendo l’acquisto di due fregate FREMM coma parte di un corposo accordo.
L’apertura francese potrebbe mettere in pericolo proprio questo accordo che secondo le informazioni trapelate alla stampa avrebbe riguardato quattro fregate, venti pattugliatori da costruirsi in loco, ventiquattro Eurofighter Typhoon, altrettanti addestratori Leonardo M-346 ed elicotteri.
Nel gennaio 2019 Macron aveva criticato la situazione dei diritti umani in Egitto sollevando le proteste del Governo egiziano che di tutta risposta bloccò l’acquisto di armi francesi tra cui un ordine addizionale di Dassault Rafale.
Questa apertura potrebbe essere il segnale a riprendere le trattative e concludere l’acquisto di ulteriori Rafale precludendo quindi la possibilità di Roma di vendere gli Eurofighter.
Malgrado le indiscrezioni della stampa per ora l’Egitto non ha ancora formalizzato questo ipotetico accordo multimiliardario con l’Italia dove la questione dell’uccisione di Giulio Regeni e il caso Patrick Zaki tengono politicamente banco.
In una reazione a catena il fronte interno italiano che spinge per una presa di posizione più netta di Roma e l’apertura invece di Parigi potrebbero portare l’ago della bilancia a spostarsi nuovamente verso i cugini d’oltralpe che si erano oltremodo risentiti dell’ingerenza italiana negli affari bellici del Cairo.