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Manovre navali tra Israele, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti

Sono in via di conclusione le manovre navali che per cinque giorni hanno impegnato nelle acque del Mar Rosso le unità della Marine di Israele, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti.

Le manovre sono state svolte insieme all’US Navy che ha coordinato le esercitazioni previste tramite NAVCENT, il Comando centrale delle forze navali statunitensi.

NAVCENT ha afermato che fattori comuni condivisi dalle quattro Marine sono la libertà di navigazione ed il libero flusso delle merci, elementi essenziali per la stabilità e la sicurezza della regione.

Le manovre includono l’addestramento in mare con tattiche di ricerca ed abbordaggio, impiegando la nave da assalto anfibio LPD 27 USS Portland.

L’attività è volta a migliorare l’interoperabilità tra le squadre di interdizione marittima delle forze partecipanti.

La Marina Israeliana ha partecipato successivamente con la INS Hanit, una corvetta classe Sa’ar 5, ad una PASSEX (passing exercise) con la USS Portland.

La Marina Statunitense è presente nel Mar Rosso, Mar Arabico e Golfo Persico con la Quinta Flotta alla quale sono aggregate unità provenienti dagli Stati Uniti o da altre Flotte, a seconda delle necessità.

Per le Marine di Israele, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti è la prima esercitazione navale congiunta, dall’avvenuta stesura e firma degli “Accordi di Abramo” con cui sono state risolte le controversie in atto tra Tel Aviv e buona parte del mondo arabo.

Insieme agli Stati Uniti, questi Paesi hanno interesse a contrastare l’Iran, acerrimo nemico dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati , nonché nemico di Israele.

Da diverso tempo è in corso una guerra non troppo celata che vede protagoniste unità mercantili e petroliere colpite da mine, esplosioni ed attacchi di droni “kamikaze” mai rivendicati.

Teatro dello scontro il Mar Arabico ed il Mar Rosso con epicentro il Golfo di Aden; nel corso di questi attacchi mirati sono state colpite navi civili iraniane, israeliane e di altri Paesi del Golfo Persico, alimentando le tensioni e le minacce di possibili scontri armati nella regione.

Foto US Navy

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