L’United States Marines Corps (USMC) continua la sua ristrutturazione generale e dopo l’abbandono dei carri armati M1 Abrams vuole ora dotarsi di una consistente capacità missilistica.
Nell’arco dei prossimi cinque anni l’USMC intende acquistare un totale di 244 missili da crociera Tactical Tomahawk Block V (RGM/UGM-109E) dotati di sistema GPS resistente al jamming nei prossimi cinque anni.
L’acquisto rientra all’interno del programma Long Range Fires (LRF) dell’USMC che ha lo scopo di: “fornire e sostenere sistemi d’arma integrati basati a terra per missioni SuW (anti-nave) ed attacco al suolo per incrementare la letalità dei nostri Marines.”

Il programma delle consegne per il periodo (FY2023-FY2027) è il seguente:
- FY2023: 13 missili
- FY2024: 65 missili
- FY2025: 48 missili
- FY2026: 52 missili
- FY2027: 66 missili
La versione Block V del Tomahawak, oltre ad avere migliori prestazioni, adotta anche un seeker multi-modale che include sensore ad infra-rosso, radiofrequenza e GPS che gli consente non solo di colpire bersagli terrestri ma anche navi in movimento con grande precisione.
Nell’agosto del 2019, appena dopo la fine del Trattato INF con la Russia, gli Stati Uniti hanno testato il lancio di un Tomahawk da un canister posizionato verticalmente sopra ad un semplice rimorchio.
Questo non può essere chiaramente un sistema operativamente valido per una questione di ingombri ma è stata una opportunità per acquisire importanti dati.

La nuova dottrina dei Marines richiede forze dotate di grande mobilità sul terreno in grado di spostarsi velocemente da un “isolotto” all’altro del Pacifico.
Non è ancora chiaro mediante che piattaforma verrà lanciato il Tomahawk dei Marines ma si può ipotizzare che sarà trasportabile da velivoli tattici come i C-130 Hercules in modo da poter distribuire in tempo breve i sistemi anti-nave per formare varie bolle disseminate nell’Indo-Pacifico.
I Marines hanno acquisito non poca esperienza grazie allo sviluppo del sistema NMESIS (Navy Marine Expeditionary Ship Interdiction System) con l’integrazione del missile Naval Strike Missile (NSM) della norvegese Kongsberg tramite lanciatore binato su un mezzo ruotato.