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Missili a lungo raggio per l’Europa

In occasione del vertice della NATO tenuto a Washington, i Ministri della Difesa di Francia, Germania, Italia e Polonia hanno sottoscritto una lettera di intenti (LOI) relativa lo sviluppo di capacità di attacco di precisione a lungo raggio.

Il documento è stato sottoscritto per la Francia dal Ministro Sebastian Lecornu, per la Germania dal Ministro Oscar Pistorius, per l’Italia dal Ministro Guido Crosetto e, infine, per la Polonia dal Ministro nonché Vice Primo Ministro Władysław Kosiniak-Kamysz.

Il sistema d’arma sarà un missile da crociera a lunga portata in grado di colpire in profondità; si parla di una portata compresa tra i 1.000 ed i 2.000 chilometri.

L’arma in questione servirà ad incrementare il livello di deterrenza di questi Paesi NATO nel ambito della cd. capacità Deep Precision Strike.

La decisione di sviluppare e produrre tali sistemi è figlia della scelta della Russia di abbandonare il trattato relativo il disarmo convenzionale in Europa (CFE) e di sospendere il trattato New Start sulle armi nucleari; Mosca, inoltre, ha schierato missili tattici che possono essere dotati anche di testate nucleari nella enclave di Kallingrad e presso l’alleata Bielorussia, a seguito dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio del 2022 da parte delle truppe russe.

Per ottenere questi nuovi missili cruise ci vorranno prevedibilmente dai cinque ai sette anni, anche se è probabile che la base di sviluppo del nuovo sistema d’arma possa essere il LCM (Land Cruise Missile), la versione terrestre del MdCN/Scalp Naval proposta da MBDA per accorciare i tempi di sviluppo.

Nel frattempo, per coprire le esigenze NATO in questo settore, Stati Uniti e Germania hanno trovato un accordo per lo schieramento a partire dal 2026 di missili da crociera a testata convenzionale Tomahawk sul suolo tedesco. Tali sistemi, Block Va, sono in dotazione al US Army che li impiega insieme agli SM-6 per incrementare la capacità di colpire in profondità con precisione i bersagli nemici, unitamente a missili ipersonici di cui è iniziato il dispiegamento operativo.

Ovviamente, Mosca ha duramente contestato quest’iniziativa, accusando la NATO di voler fomentare un’escalation ed ha annunciato che saranno adottate adeguate contromisure.

I quattro Paesi firmatari, oltre l’iniziativa descritta, prevedono che in futuro vi saranno ulteriori progetti congiunti intesi a colmare le lacune, ridurre i costi ed abbreviare i tempi di schieramento operativi.

Foto credit @NATO

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