In Austria il Ministro della Difesa, Klaudia Tanner, ha annunciato che entro il 2028 sarà selezionato il sistema missilistico di difesa aerea a lungo raggio da acquistare.

Il Ministro della Difesa di Vienna, ha sottolineato che il Paese deve diventare capace di difendersi da solo e che il piano di sviluppo 2032+ per la Bundesheer deve essere ancora pienamente attuato.
I programmi di Vienna
Come è noto l’Austria, a seguito del peggiorare della situazione internazionale in Europa a causa del conflitto in corso tra Russia ed Ucraina, ha avviato diversi programmi di ammodernamento e potenziamento delle difese aeree.
Tra queste iniziative la Difesa austriaca ha provveduto ad acquistare sistemi missilistici di difesa aerea Mistral 3 di MBDA.
Inoltre, il Governo di Vienna ha aderito alla European Sky Shield Initiative (ESSI), lanciata dalla Germania e che ha coagulato un numero crescente di Paesi europei, volta favorire l’acquisto congiunto di sistemi di difesa aerea a corto, medio e lungo raggio.
Nel ambito della ESSI l’Austria ha deciso di procedere ad acquistare sistemi di difesa aerea IRIS-T SLS a corto raggio ed IRIS-T SLM a medio raggio prodotti dalla tedesca Diehl Defence.
I programmi austriaci prevedono l’acquisto di fino otto batterie equamente suddivise tra IRIS-T SLS e SLM.
Gli IRIS-T SLS coprono il corto raggio (fino ad un massimo di 20 km) e quote di ingaggio inferiori i 20 km, mentre gli IRIS-T SLM assicurano la difesa a medio raggio (fino ad un massimo di 40-50 km) e quote di ingaggio sino a 20 km di tangenza operativa.
Il Ministro Tanner ha indicato che il programma relativo ai sistemi di difesa aerea a lungo raggio avrà un costo di circa 4 miliardi di euro e che gli attuali rapporti non idilliaci tra Washington e l’Europa avranno riflessi sulla scelta finale del sistema da adottare.
Le soluzioni sul campo
In Europa, allo stato attuale, l’unico sistema di difesa aerea (ed antimissile) a lungo raggio operativo è il SAMP/T che ricorre al missile Aster 30, prodotto da EUROSAM, in servizio in Francia ed Italia (oltre a Singapore).
In Germania Diehl Defence ha il corso lo sviluppo del sistema IRIS-T SLX che, ricorrendo ad un missile di nuova concezione, sarà in grado di coprire il lungo raggio e le quote operative particolarmente alte; peraltro, lo SLX non è in ancora in produzione e ci vorrà del tempo per vederlo effettivamente operativo.
Infine, in Norvegia Kongsberg ha in produzione il sistema NASAMS 3 in grado di impiegare versioni avanzate del AIM-120 AMRAAM, compresa anche quella Extended Range, ma, trattandosi di sistemi d’arma statunitensi, potrebbe non esservi l’interesse austriaco a dotarsene per motivi politici ed operativi.
Ulteriori soluzioni praticabili, al di fuori degli Stati Uniti che producono il Patriot declinato nelle diverse versioni PAC-3 GEM-T e MSE, sono quelle offerte dalle industrie israeliane, Spyder e Barak ADS, o da quelle sudcoreane, KM-SAM, ma anche qui entrano in gioco fattori esterni ai requisiti tecnici-operativi.
Foto credit @Bundesheer