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Missili balistici cinesi “carrier-killer” colpiscono un bersaglio in movimento

Due missili balistici, progettati per colpire le portaerei statunitensi, sarebbero stati lanciati in Cina ad agosto come “messaggio agli Stati Uniti”.

Dopo aver viaggiato per migliaia di chilometri avrebbero colpito con successo una nave bersaglio in movimento vicino le Isole Paracel nel Mar Cinese Meridionale.

E’ la prima volta che la Cina rilascia qualche dettaglio su questi missili e le autorità statunitensi hanno confermato la veridicità della notizia.

Se in un primo momento sembrava che i missili fossero caduti in mare, secondo una fonte interna all’Esercito di Liberazione Popolare, due vettori avrebbero colpito con successo una nave bersaglio in movimento.

Tanto si è dibattuto sull’impiego di questo particolare tipo di missili. Essendo balistici la loro possibilità di manovra nei confronti di bersagli in movimento è limitata.

Per Pechino si tratta di uno strumento di deterrenza nei confronti dello strapotere aero-navale che gli Stati Uniti posseggono.

Il contesto

Il lancio è avvenuto il 27 agosto, il giorno successivo al sorvolo di un Lockheed U-2 “Dragon Ladyall’interno di una no-fly-zone durante una esercitazione militare dell’Esercito Popolare cinese.

Ad inizio luglio, due Carrier Strike Group dell’US Navy guidati dalle super portaerei USS Nimitz e USS Ronald Reagan, avevano condotto manovre di difesa tattiche nelle acque disputate del Mar Cinese Meridionale.

A settembre il Boeing RC-135S “Cobra Ball”, velivolo da ricognizione specializzato nel rilevare ed analizzare il lancio di missili balistici, si è avvicinato molto allo spazio aereo cinese per la prima volta.

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