Martedì scorso il Ministero degli Esteri della Russia ha dichiarato di aver accolto la richiesta di aiuto della Repubblica Centroafricana, inviando urgentemente trecento “istruttori militari” nel Paese africano.
Infatti, le autorità governative di Bangui hanno richiesto l’aiuto militare del vicino Rwanda e della Russia che già schiera propri uomini e mezzi in loco, per far fronte ad un imponente attacco coordinato di tre gruppi di insorti che, normalmente, operano autonomamente contro il governo.
Gli insorti hanno mosso verso la capitale, mettendo in seria difficoltà le forze governative e le forze russe ivi già schierate, sulla base di un accordo di cooperazione militare bilaterale, sono entrate in azione ed hanno frenato e respinto in più punti l’offensiva.
Il Ministero degli Esteri di Mosca si è detto preoccupato della situazione, dato che il prossimo ventisette dicembre si terranno le elezioni nel Paese.
La Repubblica Centraficana è sconvolta da diversi anni da una grave crisi economica e sociale inter religiosa ed è presente una missione delle Nazioni Unite, la MINUSCA.
Gli accordi militari tra Mosca e Bangui
Oltre gli uomini che serviranno principalmente alla difesa della capitale Bangui, nel mese di ottobre erano stati sbarcati per via aerea anche almeno sei veicoli blindati BRDM-2 che Mosca ha donato alle autorità di Bangui per rafforzarne le capacità di intervento.
Mosca, del resto, ha assunto il compito di proteggere l’attuale Presidente Faustin-Archange Touadéra, inviando uomini dei propri reparti di sicurezza o contractors della Wagner.
La Russia ha già in loco diversi istruttori che servono ad addestrare ed organizzare le forze governative ed ha stabilito una propria base stabile nell’area.
Il ruolo di Parigi
Peraltro, nella “partita centrafricana” è tornata a farsi sentire pesantemente Parigi, con il Presidente Macron che ha condannato l’azione dei ribelli ed ha inviato l’Armée de l’Air et de l’Espace a pattugliare i cieli di Bangui con i Mirage 2000 armati per operazioni aria-superficie pronti ad intervenire per frenare l’avanzata.
Peraltro, nonostante l’aiuto russo e la protezione aerea francese risulta che le forze governative abbiano perso materiali, tra cui uno dei BRDM-2 donati dai Russi, e terreno a favore dei ribelli, in particolare le forze fedeli al UPC del ex Presidente Bozize che non può presentarsi alla prossima tornata elettrorale. L’attacco è iniziato il 15 dicembre scorso.
Pechino evacua i propri tecnici minerari
Pechino, intanto, ha evacuato circa 200 Cinesi, principalmente, impegnati nel settore delle ricerche ed estrazioni minerarie, mnetre otto veicoli ed altri beni appartenenti alla compagnia cinese sono stati sottratti.
La Repubblica Centrafricana è un Paese ricco di minerali pregiati tra cui oro e diamanti,
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