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MQ-9B, missili e bombe di precisione al Marocco per 1 miliardo di dollari

L’amministrazione Trump sta accelerando l’iter per la vendita di un corposo pacchetto di armamento ed equipaggiamento militare a Rabat per un valore di circa 1 miliardo di dollari, una svolta nell’export di droni da parte di Washington.

La vendita comprende quattro droni MQ-9B SeaGuardian, missili aria-superficie Hellfire, bombe a guida laser Paveway e kit di guida JDAM.

Secondo le fonti vicine alla Casa Bianca la trattativa è in dirittura di arrivo e il Congresso sarà informato a breve.

Solo pochi giorni fa Washington ha annunciato la normalizzazione dei rapporti diplomatici tra Israele ed il Marocco.

L’accordo con il Marocco è un primo segno tangibile della volontà di Trump di superare le limitazioni imposte dal Missile Technology Control Regime (MTCR) dopo Taiwan e gli Emirati Arabi Uniti.

MTCR

Missile Technology Control Regime - Wikipedia
MTCR

Per approfondire: Gli USA vogliono allentare le restrizioni sull’export dei droni

Nella “Categoria I” rientrano droni e missili in grado di trasportare più di 500 kg di carico ad almeno 300 km di distanza mentre nella “Categoria II” rientrano gli UAV senza limitazioni di carico ma con una autonomia superiore ai 300 km che sono dotati anche di sistemi di volo autonomo, volo oltre l’orizzonte,etc.

Tutto quello che rientra nella “Categoria I” è soggetto ad un “unconditional strong presumption of denial” e possono essere autorizzate vendite all’estero solo in rare occasioni. L’export delle tecnologie di produzione è invece severamente proibita in ogni caso. Per la seconda categoria invece l’iter di approvazione è più permissivo ma comunque non facile.

Gli Stati Uniti, dal 1987, hanno esportato droni di “Categoria I” solamente a Francia, Italia, Germania e Regno Unito. Le “rare eccezioni” appunto.

Immagine di copertina: GA-ASI

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