Naval Group ha comunicato che lo scorso 23 gennaio ha sottoscritto un accordo con il DRDO, l’organizzazione di ricerca e sviluppo (R&S) del Ministero della Difesa dell’India, per integrare a bordo dei sottomarini classe Kalvari un sistema di propulsione indipendente dall’aria (AIP) basato su celle a combustibile.
L’accordo rappresenta la forza e la continuazione della partnership di Naval Group con l’India e dimostra l’impegno del costruttore navale francese ad aiutare la Marina Indiana ad acquisire capacità all’avanguardia per ottenere la superiorità nel difficile dominio sottomarino.
Questo AIP sviluppato in India dal DRDO apporta un effetto moltiplicatore di forza sulla letalità di un sottomarino diesel-elettrico poiché migliora la resistenza in immersione di diverse volte nonché la velocità in immersione del battello.
Il sistema AIP del DRDO
Il DRDO ha sviluppato in questi anni un sistema AIP basato su celle a combustibile per migliorare nettamente le prestazioni dei sottomarini diesel/elettrici classe Kalvari, battelli costruiti in India (Project-75) su licenza di costruzione francese e strettamente derivati dal sottomarino Scorpene, sviluppato dall’allora DCNS, oggi Naval Group, per il mercato dell’esportazione.
Il sistema AIP del DRDO è definito performante ed è unico in quanto l’idrogeno è direttamente generato a bordo, eliminando la necessità di ricorrere al rifornimento ed immagazzinarlo sui sottomarini. Naval Group sottolinea che tale tecnologia è stata sviluppata con successo dal Naval Materials Research Laboratory (NMRL) che ha beneficiato del supporto dei partner industriali indiani L&T e Thermax.
L’AIP indiano è stato sottoposto a cicli di prove intense sulla terraferma ed ora si punta ad imbarcarlo sui sei sottomarini classe Kalvari in costruzione presso i Mazagon Dock Shipbuilders Limited (MDL) Mumbai, in collaborazione con Naval Group che trasferisce le necessarie tecnologie per l’allestimento.
Dall’immagine rilasciata da Naval Group è altamente probabile che i sottomarini classe Kalvari dovranno tornare in cantiere per ricevere una nuova sezione (o più sezioni) che conterrà il sistema AIP; pertanto, i battelli usciranno dalla modifica allungati e saranno caratterizzati da un consistente aumento del dislocamento in emersione e, soprattutto, in immersione (attualmente senza sistema AIP dislocano circa 1.600 tonnellate in superficie e più di 1.800 tonnellate in immersione).
L’interesse della Marina Indiana per i sistemi AIP nasce per rispondere alla necessità di migliorare l’autonomia e la capacità di operare in immersione della attuale e futura componente subacquea diesel/elettrica sempre più impegnata per contrastare la flotta pakistana e, soprattutto, quella cinese sempre più grande e che opera ormai costantemente nelle acque dell’Oceano Indiano, Mar Arabico e Corno d’Africa.
Fonte ed immagine @Naval Group