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Nel 2024 la spesa militare in Polonia raggiungerà il 4% del PIL

Per il prossimo anno è previsto che il bilancio della Difesa di Varsavia raggiungerà la sogli del 4% del Prodotto Interno Lordo (PIL).

E’ stato lo stesso Presidente della Repubblica di Polonia, Andrzej Duda, ad annunciare questa novità in occasione dello svolgimento della mostra-esposizione MSPO a Kielce tenutasi la scorsa settimana.

In particolare, a detta del Presidente Duda, il Governo per il 2024 stanzierà 137 miliardi di zloty (pari a 28,7 miliardi di euro) che serviranno ad alimentare la spesa dei forti investimenti decisi tra il 2022 ed il 2023.

Non è un mistero che il deciso riarmo polacco (ma di tutti i Paesi della NATO tra penisola scandinava e Mar Nero) è stato causato dall’aggressione russa alla Ucraina che ha convinto tante capitali europee ad “aprire i cordoni della borsa” dopo anni di sotto finanziamento delle spese militari.

Di fatto, già la Polonia è uno dei Paesi della Alleanza che spende di più in termini di PIL (quasi il 3%) ed ha strettissimi rapporti con Washington, Londra e Seul.

Gli Stati Uniti hanno in corso l’apertura di basi e depositi in Polonia con distaccamenti fissi di ridotte dimensioni per la gestione e la sorveglianza che riceveranno i reparti inviati dal Pentagono per diversi mesi a rotazione.

Varsavia ha lanciato una serie di programmi impressionanti per i numeri in gioco che vedono e vedranno le industrie di casa fortemente impegnate nella costruzione, personalizzazione, manutenzione e possibilità di esportazione dei sistemi d’arma selezionati, perché la Polonia non vuole porre commesse solo fini a sé stesse ma intende con le stesse aumentare il livello di tecnologia ed occupazionale della propria industria facendola diventare una delle principali del settore per ottenere consistenti ritorni economici (gli effetti già si vedono ad esempio con i sistemi missilistici a cortissimo raggio VSHORAD Grom/Priorun che Varsavia sta vendendo in gran numero a Paesi Alleati e partner, grazie alle ottime prestazioni registrate da questio sistema impiegato in Ucraina in discreti numeri, situazione che ha “costretto” l’industria a rivedere i procedimenti di produzione per incrementare in modo sostanziale i missili da fabbricare e consegnare per far fronte alle richieste interne ed esterne).

Tutte e tre le Forze Armate sono fortemente interessate; tra i principali programmi in corso per l’Esercito una menzione meritano i carri armati M1A2 SEPv3 ed i K2/K2PL, nel settore artiglierie i K9/K9PL-Krabb nonché i lanciarazzi multipli HIMARS e K239; nel settore aeronautico l’F-35A, il FA-50/FA-50PL, gli elicotteri da combattimento AH-64E Guardian Apache, gli AW101 e AW149; nel settore navale, le fregate Arrowhead 140 (la versione per i mercati esteri della Type 31 britannica), i sottomarini (programma Orca), i nuovi cacciamine/pattugliatori classe Albatros II e le nuove unità SIGINT.

Non si possono dimenticare i programmi relativi l’acquisto di sistemi di difesa antimissile ed antiaerea a lungo raggio Patriot PAC-3/MSE, a medio raggio CAMM-MR ed a corto raggio CAMM nonché le iniziative nel settore aerospaziale con satelliti per l’osservazione e per comunicazioni protette, nonché l’acquisto di piattaforme AEW&C dalla Svezia come misura “emergenziale”, oltre tutta una serie di programmi relativi piattaforme UAV/UAS di diverso tipo e classe.

Conseguentemente, grazie alla fortissima iniezione di risorse in corso e prevista per i prossimi anni, le FF.AA. polacche nel corso di pochi anni diventeranno in Europa le più potenti in termini numerici (organici in espansione soprattutto per l’Esercito) e per la qualità dei materiali schierati, completando la sostituzione dei vecchi materiali di origine sovietica e di quelli strettamente derivati entrati in servizio negli anni Novanta del passato secolo con materiali di ultima generazione.

Di contro a livello NATO, diversi Paesi tra cui il nostro faticano a raggiungere la soglia del 2% prevista come range auspicabile per l’ammodernamento ed il mantenimento dei propri dispositivi militari in buone condizioni, soprattutto in un periodo di grave instabilità ed incertezza causato dalla guerra in corso tra Russia ed Ucraina che si consuma ai confini orientali dell’Alleanza nonché da altre gravi crisi regionali (Sahel, Levante, Caucaso, Medio Oriente) i cui effetti possono riverberarsi in vario modo.

Foto @Ministero della Difesa Nazionale Polacca

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